Sottosegretari, il Cav ha pronti i nomi
E forse non a caso filtra che i giochi sarebbero ormai chiusi, con il Cavaliere decisamente orientato a limitarsi, nel Cdm di domani alle 11, alla sola nomina di 37 sottosegretari, il cui giuramento è previsto nella serata stessa. Solo più in là si potrebbe arrivare alla nomina di un ristretto numero di viceministri (5-6 e non più 9-10) con deleghe che avrebbero potuto anche diventare ministeri di «fascia B». In pole position restano il leghista Roberto Castelli ai Trasporti, Adolfo Urso di An al Commercio Estero, e per Forza Italia le Comunicazioni a Paolo Romani e a Ferruccio Fazio la Sanità. Ma le decisioni si allontanano nel tempo e tutto può ancora cambiare. Intanto la lista dei sottosegretari è pronta, anche se forse muterà versione nella giornata di oggi che il Cavaliere trascorrerà a Porto Rotondo. Alleanza Nazionale non rinuncia volentieri alle tre caselle di «vice» previste negli accordi. Il partito di Fini fa fatica soprattutto a veder retrocesso Alfredo Mantovano, che aspirava a diventare al Viminale il vice di Roberto Maroni e proprio per un veto di quest'ultimo potrebbe ritrovarsi invece sottosegretario, con un ben diverso peso politico. An si aspetta comunque di vedere schierati 7-8 dei suoi. I nomi potrebbero essere quelli di Menia, Saglia, Giorgetti, Augello o Bonfiglio, Martinat, Granata. I problemi più grossi Berlusconi li avrebbe avuti nelle ultime ore in casa propria. Un caso è diventato quello di Michela Vittoria Brambilla, precipitata nelle previsioni dal ruolo di ministro dell'Ambiente a quello diministro del Programma per poi entrare nel toto-viceministri alla Sanità e infine al Turismo.