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E alla fine del Cdm la folla acclama Silvio

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Ieri, subito dopo il giuramento al Quirinale, la prima riunione a palazzo Chigi è servita per «sistemare» alcune formalità burocratiche: Gianni Letta è stato nominato sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio, Antonio Tajani è stato designato per la nomina a commissario europeo al posto di Frattini, mentre il professor Mauro Masi segretario generale della presidenza del Consiglio e il consigliere di Stato professor Claudio Zucchelli capo del Dipartimento degli Affari Giuridici e legislativi della presidenza del Consiglio. Terminato il consiglio dei ministri Berlusconi è uscito da palazzo Chigi in mezzo a una folla di gente che lo stava aspettando. Nei prossimi giorni, però, il premier dovrà decidere come riempire le 37 caselle che ancora restano da assegnare. E visto che le richieste sono tante e i posti davvero pochi, il Cavaliere sta valutando, anche con gli alleati, se non sia meglio conferire le deleghe solo ai sottosegretari senza quindi nominare viceministri. Si tratta al momento solo di un'ipotesi, ma sulla quale — secondo quanto riferito da autorevoli fonti del Pdl — il presidente del Consiglio sta lavorando anche per verificare la disponibilità degli alleati. Per quel che riguarda le nomine, l'unica certezza al momento è quella di Roberto Castelli della Lega viceministro alle Infrastrutture. Ad Alleanza Nazionale spettano tre caselle: nessun dubbio per Adolfo Urso al Commercio con l'Estero. Niente di deciso, invece, sul ruolo di Alfredo Mantovano agli Interni: secondo indiscrezioni ci sarebbe un veto leghista per le competenze su immigrazione e sicurezza considerate di esclusiva pertinenza del ministro Roberto Maroni ma gli ostacoli sembrano superati visto che si ragiona sulla delega al personale. Partita tutta aperta per il terzo incarico governativo conteso tra Mario Landolfi e Pasquale Viespoli. Quest'ultimo candidato è accreditato al Welfare e viene sponsorizzato da Altero Matteoli. Nelle ultime ore si è aggiunto un altro concorrente autorevole: Adriana Poli Bortone, che correrebbe per l'Agricoltura (per lei si parla anche di un ruolo da sottosegretario). Allo stato, dunque, la situazione è in stand bay. Salvo accelerazioni dell'ultima ora, Gianfranco Fini dovrebbe annunciare all'Assemblea del partito in programma domenica i nomi dei «vice» in quota An. Secondo le indiscrezioni, per la Cultura (come vice o sottosegretario) è in lizza anche Gennaro Malgieri, ex direttore del «Secolo d'Italia». Giochi aperti anche in casa Forza Italia cui spetterebbero 5 caselle. Dato per certo Paolo Romani come vice alle Comunicazioni. Guido Crosetto è in ballo per la delega alla Difesa. Mentre Mario Mantovani è in pole position per le Infrastrutture. Per la delega alla Salute restano alte le quotazioni di Michela Brambilla. Il forzista Paolo Romani sembra però essere già certo delle sua nomina. Tanto che ieri, in segreto, è andato a fare un sopralluogo a viale America, all'Eur, negli uffici del ministero.

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