Salta il congresso a tesi e si sceglie la strada di quello a base di mozioni Il Prc verso il referendum per scegliere il nuovo segretario
Si allontana dunque l'ipotesi di tenere un Congresso a tesi a favore invece della strada del congresso a mozioni. È invece probabile che nel corso del comitato politico nazionale che si tiene il prossimo weekend vincano quanti chiedono che nei congressi di circolo si voti subito dopo la relazione conclusiva con doppio appello nominale. Una strada alternativa a quella, prediletta dall'area di Franco Giordano, che punta a consentire ai militanti di votare tra le due e le quattro ore dopo la chiusura. «Prendiamo atto, e mi riferisco a me e a Ferrero, che Giordano e il gruppo a lui vicino hanno rifiutato lo svolgimento del congresso a tesi», è il commento di Claudio Grassi, leader di Essere comunisti. Una decisione che «ci dispiace perchè quella modalità sarebbe stata meno lacerante ed avrebbe evitato di fare quello che sarà un referendum sui futuri segretari, permettendo invece una discussione sui documenti». A questo punto, però prosegue Grassi, «non ci resta che metterci in campo e per noi - spiega - il Prc resta, per oggi e per domani. Quindi nel nostro documento non avalleremo alcun superamento del partito». La palla ora passa al Comitato politico nazionale, durante il quale saranno presentati i diversi documenti.