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L'opposizione è già a pezzi

Veltroni

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È ancora presto per sapere come se la caverà il governo guidato da Silvio Berlusconi, ma una cosa è certa: in Parlamento dovrà fare i conti con tre tipi di opposizione. Difficilmente, infatti, Udc, Pd e Idv riusciranno a fare fronte comune. Anche perché la prima «prova d'orchestra», quella che li ha visti alternarsi davanti al Capo dello Stato per il rito delle consultazioni, non è andata benissimo visto che ognuno ha suonato la propria musica. Il primo a salire al Quirinale è stato Pier Ferdinando Casini capogruppo dei centristi alla Camera (con lui Lorenzo Cesa e Michele Vietti). Alla fine mano tesa al Cavaliere: «Gli italiani hanno dato fiducia a Berlusconi ed è bene che il governo si insedi al più presto». «L'opposizione di centro - assicura l'ex presidente della Camera - sarà nuova e seria. È finita l'era delle contrapposizioni. Noi faremo di tutto per tutelare gli interessi generali. L'Udc voterà i vari provvedimenti a seconda che questi siano in linea con il suo programma». Tutt'altra musica qualche ora più tardi quando, davanti ai giornalisti, si presenta Antonio Di Pietro. L'ex pm annuncia un'opposizione «determinata, importante, senza sconti, inflessibile al governo che sta per nascere». «Berlusconi è stato scelto dagli italiani - continua Di Pietro - e noi rispetteremo questo voto, ma faremo un'opposizione senza sconti e preconcetti e saremo inflessibili». Uno dei temi sui quali insisterà di più l'Italia dei valori, spiega, «sarà quello dell'informazione affinché sia plurale e trasparente. Siamo infatti preoccupati che ci possano essere abusi in questo campo soprattutto nella nuova legislatura». Lotta dura senza paura anche su giustizia e sicurezza, tanto che Di Pietro commenta: «Si capirà subito cosa intenderà fare questo governo in materia dal nome del Guardasigilli che verrà indicato». In ogni caso il leader dell'Idv annuncia che il partito sarà orgoglioso di votare quelle misure che riterrà adeguate. La scena finale è tutta per Walter Veltroni che, fedele al suo credo, opta per la strategia del «ma anche». Per il segretario del Pd in questa legislatura ci dovrà essere «un clima di rispetto, confronto e dialogo». Tema portante su cui aprire questa nuova stagione è, ovviamente, quello delle riforme, istituzionali e non (Veltroni apre anche ad un confronto sulla «procedura per le leggi di bilancio»). Guai però a pensare che il Partito democratico farà da spettatore. Su tutti i temi che esulano le «regole del gioco», spiega il segretario, ci sarà «un'opposizione forte e determinata, nel Parlamento e nel paese». Insomma se qualche giorno fa si ipotizzava un fronte comune capace di incalzare Berlusconi, oggi si respira già un'aria diversa. Neanche Pd e Idv, che pur si sono presentati uniti alle elezioni, hanno intenzione di portare avanti la stessa strategia. Il Cavaliere già gongola.

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