Verso il traguardo. Sacconi al Welfare, Alfano Guardasigilli
Il risiko dei ministeri è quasi definito anche se Berlusconi fino all'ultimo non intende scoprire le carte. Il premier in pectore nel corso di un colloquio con Napolitano avrebbe assicurato che i numeri non saranno toccati: dodici ministeri con portafoglio, otto senza, dieci viceministri e niente spacchettamenti. Il balletto dei nomi è continuato anche ieri. Stefania Prestigiacomo che l'altro giorno veniva data come ministro del Welfare, ieri è stata soppiantata da Maurizio Sacconi tornato in quota. A suo favore Berlusconi ha raccolto commenti favorevoli di ambienti sindacali e industriali come pure della sinistra. Sarebbe stato risolto anche il rebus della Giustizia. Tramontata definitivamente l'ipotesi di Scajola, ormai saldamente ancorato allo Sviluppo Economico (sta già preparando la sua squadra), si rafforza l'ipotesi di Angelino Alfano. Nel pomeriggio si era diffusa la voce che era stato posto un veto su Alfano ma tutto è stato smentito. La Prestigiacomo sfrattata dal Welfare si troverà a contendere a Michela Vittoria Brambilla il dicastero dell'Ambiente. Cinque viceministri toccheranno a Forza Italia: Giuseppe Vegas per l'Economia (il ruolo che era stato di Visco), Giudo Crosetto potrebbe andare allo Sviluppo Economico, Mario Mantovani alle Infrastrutture, Ferruccio Fazio alla Salute. Per An Alfredo Mantovano sarà il vice di Maroni al Viminale, Andrea Ronchi quello di Frattini agli Esteri. Alleanza nazionale che ha dovuto rinunciare al Welfare verrebbe risarcita con tre viceministri. Italo Bocchino, presidente vicario dei deputati del Pdl ha spiegato: «Noi non abbiamo posto questioni legate alle caselle, in particolare quella del Welfare. Il nostro problema è solo quello del peso della componente di Alleanza nazionale all'interno della delegazione del Pdl al governo». Sottosegretari all'Economia dovrebbero essere Casero per FI, Molgora per la Lega e Giorgetti per An. Alla Lega, oltre all'incarico per Maroni, toccherà il ministero del Federalismo per Bossi, il ministero dell'Agricoltura per Luca Zaia e per Calderoli le Riforme e la semplificazione legislativa. Roberto Castelli dovrebbe occupare il posto di viceministro alle Infrastrutture. Umberto Bossi commentando il fatto che la Lega avrà lo stesso numero di ministeri di An ha detto: «Abbiamo preso una montagna di voti. Questa volta senza la Lega Berlusconi non ce la faceva...». Confermato il ministero dell'Istruzione per Mariastella Gelmini e quello dei Beni Culturali per Sandro Bondi. Dovrebbe poi sedere in consiglio dei ministri come responsabile agli Affari Sociali il leader della Dca Gianfranco Rotondi, mentre a Carlo Giovanardi potrebbe toccare l'Attuazione del Programma. In un primo momento anche Maurizio Lupi era in predicato come ministro poi Berlusconi gli ha chiesto di fare il vicepresidente della Camera. Altro vicepresidente di Montecitorio per il Pdl è stato eletto Antonio Leone.