Galan chiede il pugno di ferro: "Nessuna pietà, sono delinquenti"
Quindi nessuna pietà per questi individui. Non penso che si possa fare una graduatoria fra atti così vili e così codardi», ha detto Galan commentando poi la dichiarazione sugli stessi fatti da parte del presidente della Camera Gianfranco Fini. «Qual è il più grave? fanno schifo entrambi. L'uno è un atto individuale, di un branco, ma limitato tra pochi individui. L'altro è un atto che ha ancora valenze politiche più collettive, ma sono ripugnanti entrambi. Mi sento di esprimere, come ho già fatto, come presidente del Veneto - ha aggiunto Galan - tutta la mia solidarietà alla famiglia così duramente colpita. Mi sento di fare lo stesso con l'ambasciatore dello Stato di Israele: è uno Stato in cui ogni giorno ci sono morti assassinati dalla violenza altrui ed al quale ancora oggi non si riconosce il diritto di esistere». Sul rischio di una recrudescenza di movimenti nostalgici del fascismo o del neonazismo, Galan ha aggiunto: «Sono anni che i massmediologi da strapazzo, i Gad Lerner, i Michele Santoro, tanto per fare nomi e cognomi ci dipingono come razzisti, per fortuna poi c'è chi si occupa di ristabilire la verità, e sono istituti come la Caritas, come il Censis e altre organizzazioni indipendenti, che sanciscono che è proprio il Veneto a favorire l'integrazione più di tutte le regioni d'Italia. Io non credo - ha concluso - che ci sia un pericolo di rafforzamento di fenomeni neonazisti nella nostra regione. Minacce di estremismo esistono da tutte le parti: il fanatismo e la stupidità sono malattie dure da curare».