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Gasparri: "Il primo impegno è non deludere gli italiani"

Gasparri

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E il vascello, naturalmente, è proprio il nuovo partito che per la prima volta elegge degli organi dirigenti e delle regole interne. L'ex ministro si fa lirico: «E adesso andiamo verso il mare aperto, è la grande novità di oggi». Presidente, si può dire che avete lasciato il porto? «Non c'è dubbio. Anche se il vero grande passo è stato quello compiuto dagli elettori che hanno chiesto e voluto il Popolo della libertà». Insomma, state realizzando quello che è stato invocato? «Certo, la nostra risposta è stata immediata e abbiamo anche cominciato a fissare delle regole interne». Con una sanzione abbastanza pesante per gli assenteisti. «Be', sì. Ma non comincerei da lì. Non mi pare la novità più importante». È un segnale importante, però. «Sì, certo. Ma questo lo abbiamo detto apertamente ai membri del gruppo nel discorso di saluto e di ringraziamento. Abbiamo trenta senatori di vantaggio ma dobbiamo pensare di essere ancora nella scorsa legislatura: non sono ammesse defezioni, dobbiamo essere uniti come un sol uomo». E non lo siete? «Assolutamente. Vede, in questi giorni tutti noi stiamo girando per strada e tutti vediamo un grande entusiasmo. La gente ci viene incontro, ci saluta, ci sorride, ci stringe le mani. Ecco, il più grande impegno è quello di non deludere queste persone. Non deludere gli italiani. Quelli che ci hanno votato e anche quelli che non l'hanno fatto ma ci guardano con simpatia». Senta, ma non è mai accaduto. «Che cosa non è accaduto?». Da quando esiste il bipolarismo alle elezioni ha sempre perso chi governava. «È vero. Per questo il nostro impegno è ancora più gravoso. Non ci è consentito sbagliare». Lei a quest'ora sarebbe potuto essere sindaco di Roma visto che la candidatura le era stata proposta. Forse preferiva quell'incarico? «No, la mia candidatura è stata solo un'ipotesi di cui s'è parlato tra di noi. Ma poi ho parlato con Alemanno e ci siamo ritrovati d'accordo che la migliore scelta era quella di puntare su di lui. Io sono andato nella lista al Senato comunque nel Lazio, che era considerata una regione in bilico. E abbiamo vinto. Comunque è inutile che ci provi». Provare a fare che cosa? «Dentro An non c'è mai stata tanta coesione». Quali sono le prossime tappe del Pdl? «Adesso bisognerà decidere lo Statuto, quindi ci saranno i congressi dei partiti per i quali sono stati scelti La Russa e Formigoni con Verdini. Quindi si aprirà una nuova grande stagione». Forse non è un caso che i due capigruppo siano di provata fede pidiellina, vi siete sempre battuti per il partito unico. «Un segnale importante, ora bisogna andare avanti». E siete anche tutt'e due romani. Si riequilibra l'alleanza che sembrava troppo nordista? «Siamo romani e romanisti. E poi sugli equilibri i conti si fanno solo alla fine» F. d. O.

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