Berlusconi dice no a An sul Welfare
Il fatto è che il Cavaliere ha ceduto troppo presto alla Lega che si è assicurata i ministeri chiave e non ha preso troppo sul serio l'ipotesi della vittoria di Alemanno e quindi le successive domande al rialzo di An. Su tutto pesa l'intenzione del presidente della Repubblica di accelerare. Napolitano ha annunciato che avvierà per oggi pomeriggio le consultazioni per la formazione del nuovo governo per dare l'incarico a Berlusconi domani. Quindi corsa contro il tempo. Ieri riunione del gruppo del Pdl e incontri di Berlusconi con Maroni e Calderoli. I nodi ancora da sciogliere sono la Giustizia e il Welfare. Il Cavaliere vorrebbe vedere un uomo di Forza Italia come Guardasigilli e i nomi che ieri circolavano continuavano a essere quelli di Scajola, Angelino Alfano e Marcello Pera. Scajola però punta allo Sviluppo Economico, altro ministero che Berlusocni vuole riservare a Forza Italia. Inoltre Alfano era stato indicato in un primo momento alla Funzione pubblica. Un rebus anche il Welfare. Qui si scontrano gli appetiti di An e di Forza Italia. «Il Welfare spetterebbe ad An ma da noi non ci sono aut aut» sentenzia Ignazio La Russa che Fini ha indicato come «probabile ministro della Difesa». Bocchino è più categorico: «È inaccettabile che ci si dica di no al terzo ministero con portafoglio perchè An ha il sindaco di Roma. Per aver garantito una vittoria così importante dovremo anzi avere qualcosa di più». Poi fa il nome di Andrea Ronchi. Ma al Welfare Berlusconi vedrebbe Maurizio Sacconi anche se ieri era circolata pure l'ipotesi di Stefania Prestigiacomo nonostante venga assegnata da giorni all'Ambiente. Per l'Ambiente si era fatto pure il nome di Michela Brambilla. Qualora An fosse irremovibile c'è l'ipotesi di uno spacchettamento: in questo caso An avrebbe la Solidarietà Sociale e Sacconi il Welfare. Senza spacchettamento An avrebbe come contropartita due ministeri in più senza portafoglio (in pole ci sono Giorgia Meloni e Adriana Poli Bortone) e alcuni incarichi da vice con delega di peso. Viene indicato un esponente di An come viceministro all'Interno. Adolfo Urso viene dato al Commercio con l'estero aggregato alla Farnesina. Dagli incontri di ieri è emerso che Vito potrebbe andare ai Rapporti con il Parlamento. Ieri si sono formalmente costituiti i gruppi parlamentari di Camera e Senato. Il Pdl verrà guidato al Senato da Maurizio Gasparri e alla Camera da Fabrizio Cicchitto. Roberto Cota è stato eletto presidente dei deputati della Lega Nord e Federico Bricolo guiderà il gruppo a Palazzo Madama. In serata Berlusconi ha incontrato Maroni e Calderoli per definire nel dettaglio la presenza della lega nel governo. È probabile che sia stata fatta anche una valutazione della dichiarazione con cui qualche giorno fa il figlio di Gheddafi aveva minacciato ripercussioni dal mondo arabo in caso di nomina a ministro di Calderoli. Bossi ha già dato la sua risposta: «Gheddafi pensi a casa sua è Berlusconi che decide».