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Storace attacca: «Da Gianni messaggio offensivo»

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«Non abbiamo bisogno di esami di politica né di cultura - aggiunge -. Noi saremo in consiglio comunale a fare il nostro dovere. Non abbiamo bisogno di placet altrui per fare politica». La Destra, votata dal 3,4% degli elettori al primo turno, aveva offerto il proprio appoggio in fase di ballottaggio attraverso un apparentamento ufficiale ma aveva lamentato un rifiuto di Alemanno. In ogni caso, bur bocciando il loro ingresso in giunta, il neosindaco ha lasciato intendere che lavorerà per una ricomposizione del centrodestra anche se non ha nascosto che «per questo processo ci vorranno tempi più lunghi». E proprio su questo tema Storace interviene scrivendo sul suo blog. «È evidente - spiega - che non possiamo non porci la questione politica del domani. Su questo cominceremo a riflettere giovedì, alla riunione del comitato politico nazionale allargata ai portavoce regionali. Abbiamo lanciato un segnale con le elezioni di Roma: la "ricucitura" è con il popolo del centrodestra, prima ancora che con l'apparato del Pdl, è con quelli che in tutta Italia ci hanno confidato che avrebbero votato per la Santanchè se non ci fosse stata la frottola del voto utile. Se a Roma avessimo agito diversamente, avremmo commesso il più grande degli errori politici». «Noi - dice - non siamo nati "contro" Berlusconi. E solo chi è accecato non capisce quanto sia forte il paradosso in cui siamo stati costretti ad operare dalla Costituente di novembre ad oggi. La Destra, alla sua fondazione - e più ancora alla sua costituente - nasceva come formazione politica lealista nei confronti del leader contro le manovre di palazzo all'interno della Casa delle Libertà. La Destra non può accontentarsi di non contare. Conterà senza abiure, perché non ce n'è bisogno. Lo dirò anche a Berlusconi. Dopo che avrà formato il governo».

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