Monnezza infinita
La data è alle porte ma l'emergenza non è mai finita. Solo a Napoli ci sono 1300 tonnellate di rifiuti per strada e sono tornati in provincia anche i roghi. Non va meglio nella zona Vesuviana e nel Casertano. Le proteste e gli stop posti dalla magistratura hanno rallentato il piano ed ora De Gennaro vede prorogato il suo mandato al 26 maggio. «Sono uno che mantiene le parole, le risposte non tarderanno», disse De Gennaro quando si insediò. Non pensava, allora, di doversi imbattere in proteste, blocchi, scene di guerriglia urbana. «La crisi è ancora in atto», dice ora il commissario che vede il suo mandato prolungarsi per evitare vuoti di potere in un momento quanto mai delicato. E a dimostrarlo sono anche i roghi dei cumuli di rifiuti: oltre trenta, la scorsa notte, gli interventi dei Vigili del Fuoco. De Gennaro, quando arrivò trovò una situazione in cui solo una discarica, quella di Serre funzionava. Da qui la decisione di dare applicazione al decreto Prodi del luglio 2007 che prevedeva, tra l'altro, l'apertura delle discariche di Savignano Irpino, nell'Avellinese, di Sant'Arcangelo Trimonte, nel Beneventano. Due siti la cui realizzazione solo in parte è stata iniziata a causa delle proteste dei cittadini. Per cercare di uscire fuori da una situazione al collasso, De Gennaro decide di realizzare, in provincia di Caserta, a Ferrandelle, in un'area sequestrata alla camorra, un sito di stoccaggio. È proprio il sito di Ferrandelle una delle valvole di sfogo che sta evitando il ritorno alla piena emergenza insieme al trasporto su treni dell'immondizia in Germania: sito in parte sequestrato dalla magistratura per la presenza di troppo percolato. De Gennaro aveva anche previsto di aprire siti di stoccaggio a Gianturco, nell'ex manifattura tabacchi, e a Marigliano. C'è poi la discarica da realizzare in una cava di Chiaiano, quartiere di Napoli dove il presidente del consiglio uscente, Romano Prodi, ha dato il via libera alla realizzazione di una discarica che accoglierà 700mila tonnellate di rifiuti, che darà respiro alla città per due anni ma che sarà pronta tra due mesi. Da qui al 26 maggio resta, dunque, tanto da fare. C'è da realizzare le discariche di Savignano Irpino, di Sant'Arcangelo Trimonte e di Chiaiano e c'è anche da attivare, a pieno, la raccolta differenziata. Restano per ora le due «valvole di sfogo»: il sito di stoccaggio di Ferrandelle e il trasferimento in Germania. Ma, come ha sottolineato lo stesso De Gennaro, «la situazione rischia di precipitare ogni qualvolta si presentano ostacoli». Quali rischi si corrono? «Una nuova crisi potrebbe creare nuovi disagi - dice De Gennaro - e problemi per tutti i cittadini». Infine, arriva il caldo e con esso il rischio di epidemie. Ma dal ministero della Salute frenano: al via i controlli ma non saranno mesi torridi.