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Maurizio Piccirilli [email protected] Un rullo ...

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Incontra i rappresentati delle forze dell'ordine e improvvisa un vertice per la sicurezza e precisa la sua strategia di «tolleranza zero» con loro. La prima occasione per fare il punto della situazione è stata ieri: anniversario della strage brigatista di piazza Nicosia, Alemanno, prima volta di un sindaco di Roma, ha voluto partecipare alle cerimonie di commemorazione degli agenti uccisi quel 3 maggio 1979. Il primo cittadino s'è ritrovato i vertici delle forze dell'ordine e ha organizzato, così su due piedi, un mini vertice informale del Comitato per l'ordine e la sicurezza. Infatti, dopo la deposizione della corona d'alloro in piazza Nicosia, tutte le autorità si sono trasferite a piazza del Collegio Romano nella sede del Commissariato Trevi-Campo Marzio a cui appartenevano i polizioti uccisi dai brigatisti. Al primo piano, nella stanza del dirigente Marcello Cardona, si sono ritrovati Alemanno, il prefetto di Roma Carlo Mosca, il questore Marcello Fulvi, il comandante provinciale dei carabinieri Vittorio Tomasone, il comandante regionale della Guardia di Finanza Michele Adinolfi. Un caffè, qualche pasticcino per rompere il ghiaccio. Ma nel mini vertice mancava un rappresentante dei vigili urbani. «Ho visto il vicecomandante qua sotto. Una signora se non vado errato», si informa Alemanno. Subito un funzionario scende a precipizio le scale e arrivato in piazza va a cercare la vicecomandante e la signora Donatella Scafati conquista il primo piano e la stanza del mini vertice. Poche cordialità e subito al dunque. Alemanno mette subito il dito nella piaga dell'abusivismo commerciale. «Dobbiamo agire. Si può iniziare da Cola di Rienzo e dintorni», sostiene il sindaco. Gli ambulanti abusivi e non, sono un problema di sicurezza e rispetto della città. Il commercio illegale porta il discorso sugli immigrati e la loro situazione. Alemanno è chiaro: «Tolleranza zero ma massimo rispetto per le persone». Un imperativo che il sindaco intende affrontare anche con la Caritas: «Ho intenzione di incontrarli al più presto» informa i suoi interlocutori. «La solidarietà verso le categorie deboli è importante», spiega il neosindaco. Si parla anche di campi nomadi, poliziotti e carabinieri spiegano che va tutto bene ma «mancano le risorse». Uomini e mezzi e forse, questore e comandanti sembra parlino in coro, è il caso che il sindaco si faccia parte dirigente con il nuovo governo di questa che rischia di diventare un'emergenza non più eludibile. Gli impegni a Roma per le forze dell'ordine sono davvero tanti. Troppi, con le risorse a disposizione. «Mercoledì metteremo a fuoco tutto», si accordano i presenti. Il punto di tutto il comparto sicurezza verrà quindi fatto la settimana prossima in Prefettura, sede deputata ai vertici del Comitato provinciale. «Voglio arrivare molto ben preparato all'insediamento del ministro dell'Interno per focalizzare e presentare chiaramente i problemi e le necessità di Roma, anche dal punto di vista legislativo», così Alemanno tranquilizza i suoi interlocutori. Il gruppetto poggia le tazzine del caffè, e lascia gli uffici del commissariato. «Siamo d'accordo, mercoledì ci rivediamo. Ma importante è partire», saluta Alemanno, sindaco decisionista.

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