Alessandro Usai a.usai@iltempo.it Per alcuni è un clown, ...

Appassionato di cultura romana, Boris ha condotto un programma tv sulla storia di Roma antica. Fa spesso ricorso a frasi latine nei suoi discorsi e ricorda Robin Williams nel film Carpe diem. Presentatore di quiz televisivi e direttore di riviste, Boris Johnson è una celebrità nel Regno Unito, prima ancora che un deputato, e questo grazie alla sua costante presenza sulla stampa popolare. Spesso per i motivi sbagliati. Come quando fu accusato di aver rubato un umidificatore di sigari appartenuto a Tareq Aziz e trovato tra le macerie durante un viaggio in Iraq. Dandy con i capelli arruffati, ha registrato un record anche su you tube: la sua testata stile Zidane a un collega tedesco durante una partita di calcio è il video più cliccato. Direttore della rivista Spectator, dovette fare le sue scuse ufficiali per un editoriale in cui aveva criticato la città di Liverpool per il dolore espresso per la morte di Ken Bigley, un ostaggio ucciso in Iraq. Un mese dopo fu licenziato come portavoce dei Conservatori per la cultura per non aver detto la verità su una sua presunta scappatella sentimentale. Poi se la prese con il cuoco tv Jamie Oliver, impegnato a migliorare i pasti delle mense scolastiche, dicendo di volersi «sbarazzare» di lui. Giornalista praticante del Times, cadde in disgrazia da giovanissimo quando falsificò una dichiarazione: tuttavia la sua carriera lo fece approdare al Daily Telegraph, dove divenne corrispondente da Bruxelles. Tornato dopo cinque anni, ne fu commentatore politico e nel 1999 divenne direttore dello Spectator, carica che lasciò nel 2005. Johnson ha improntato la sua campagna per la poltrona di sindaco di Londra sulla sicurezza, promettendo più polizia per le strade e contro i comportamenti antisociali. Un Alemanno d'Oltremanica. Ma persino i Conservatori dubitano delle sue qualità di amministratore, tanto che gli affiancheranno un team di esperti. In un palese eccesso di entusiasmo un ministro-ombra conservatore ha detto che la tranciante vittoria elettorale riportata dal suo compagno di partito Boris Johnson nella corsa alla poltrona di sindaco di Londra «è come la Marcia su Roma nel 1922». Non c'è dubbio: la temperature nella City è salita oltre il livello di guardia.