Anche Petruccioli lancia il suo editto contro Santoro
Il primo affondo arriva dal presidente della Rai Claudio Petruccioli: «Michele Santoro ha di nuovo messo il servizio pubblico radiotelevisivo a disposizione di Beppe Grillo; il quale dagli schermi Rai ha rivolto insulti inconcepibili e privi di qualunque giustificazione al presidente della Repubblica, oltreché ad una personalità universalmente stimata come il professor Umberto Veronesi». «Il danno - prosegue -, l'umiliazione e la vergogna che vengono al Servizio Pubblico da questi episodi, sono incalcolabili; per la mia funzione e personalmente ne faccio ammenda e prendo impegno a fare tutto il possibile per impedire che qualcosa del genere possa ripetersi». «A nessuno - conclude Petruccioli - quindi neppure a Michele Santoro è consentito confondere la libertà del giornalista e la responsabilità del conduttore con l'appalto della tv pubblica a terzi che ne fanno un uso arbitrario e indecente». Ora il caso potrebbe finire sul tavolo del Cdl di viale Mazzini che si riunirà mercoledì prossimo. Ma contro Santoro scende in campo anche il presidente uscente della commissione di Vigilanza Mario Landolfi: «Nella puntata di Annozero è stato rinverdito il diritto al "linciaggio mediatico", con l'attacco a Veronesi e, soprattutto, il vilipendio al Capo dello Stato». Dal canto suo il giornalista si difende spiegando di aver fatto «come sempre» il proprio dovere, «con ottimi risultati per l'azienda e portando a termine una trasmissione difficile che ha dovuto sopportare durante il suo svolgimento insulti e provocazioni preordinate». Quanto a Grillo Santoro sottolinea che, poiché il comico genovese è «di fatto un soggetto politico, va attribuita esclusivamente a lui la responsabilità di ogni sua dichiarazione». Al suo fianco anche il presidente della Federazione Nazionale della Stampa Roberto Natale che critica Petruccioli: «Appare singolare l'idea del presidente che gli spettatori della Rai non possano vedere ciò che avevano potuto leggere nei giorni precedenti sui quotidiani, come se fossero cittadini immaturi e bisognosi di tutela». Ma non è solo il «caso Grillo» a far discutere. La puntata di giovedì sera, infatti, potrebbe avere degli strascichi giudiziari. L'editore catanese Mario Ciancio Sanfilippo, direttore del quotidiano La Sicilia, ha minacciato la querela nei confronti dell'ex giornalista dell'emittente Telecolor Giuseppe La Venia che, durante la trasmissione di giovedì, lo ha accusato di aver salvato la rete cacciando pretestuosamente dei giornalisti liberi. Stessa minaccia è arrivata da Vittorio Sgarbi che, sempre giovedì, aveva litigato in diretta con Marco Travaglio su Enzo Biagi.