Totoministri, An rilancia FI non vuole cedere nulla
Un incontro che si è protratto fino a notte fonda. An dopo il successo non preventivato, ora rivendica una maggiore visibilità nel governo. Una richiesta che ha messo in allarme Forza Italia e la Lega che non intendono fare un passo indietro. ma se il Carroccio ha blindato i suoi, per FI si è aperto un testa a testa con An per alcuni ministeri chiave. Tutto ruota attorno a Welfare, Giustizia, Sviluppo Economico e Interni. An rivendica il Welfare che era stato promesso al neo sindaco di Roma quando era considerato perdente. Ma sul Welfare FI aveva già collocato Maurizio Sacconi. An invece punta su un fedelissimo di Alemanno, Antonio Bonfiglio. Berlusconi vorrebbe che la Giustizia andasse a FI. Così da un paio di giorni sta cercando di convincere Scajola che invece preferirebbe andare allo Sviluppo Economico. Ma sulla Giustizia ci sono le mire pure della Lega (anche se Maroni è già stato indicato per il Viminale) e di An che ieri mattina ha rilanciato la candidatura di Alfredo Mantovano. Berlusconi però è irremovibile. Così qualora Scajola non intendesse davvero fare il Guardasigilli verrebbe messo in campo l'ex capogruppo dei deputati Elio Vito. Nel caso di Vito alla Giustizia, Bonaiuti andrebbe ai Rapporti con il Parlamento ma conservando il ruolo di portavoce. Sempre per quanto riguarda An Andrea Ronchi potrebbe ricoprire il ruolo di viceministro agli Interni mentre Italo Bocchino dovrebbe fare il vicecapogruppo del Pdl alla Camera. C'è poi la variabile Castelli. Nell'ipotesi, ancora piuttosto remota, che l'Interno torni di nuovo in gioco, a quel punto Roberto Castelli, fin qui destinato ad un ruolo di viceministro alle Infrastrutture, potrebbe essere promosso alla Giustizia, con Maroni allo Sviluppo Economico. Per questo ministero ieri è spuntato anche il nome di Guido Crosetto. In questo quadro Ignazio La Russa continua a restare saldo alla Difesa. Sempre stabili le quotazioni di Altero Matteoli per le Infrastrutture e Mariastella Gelmini per la Pubblica istruzione. Per il Welfare bisognerà vedere se continuerà a avere le competenze sulla Salute assegnato a un viceministro o se invece verrà creato un ministero ad hoc. Stesso dilemma da sciogliere per quanto riguarda l'Ambiente, che allo stato attuale dovrebbe rientrare nell'ambito delle Infrastrutture. All'Ambiente potrebbero andare la Brambilla o la Prestigiacomo. Sarebbe tramontata l'ipotesi di un ministero per Mara Carfagna che comunque entrerebbe nel governo ma con altra posizione. Per la Cultura se la giocano Sandro Bondi e Paolo Bonaiuti. Intoccabile Gianni Letta come unico sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Berlusconi intende comunque chiudere in fretta la lista dei ministri. Già stamane potrebbe arrivare la soluzione dei nodi più spinosi. «Il giuramento del governo potrebbe essere tra il 9 e il 10 maggio» ha annunciato infatti il Cavaliere in risposta alle sollecitazioni del presidente Napolitano.