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Schifani, il garante

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L'intervento del senatore del Pdl è durato un quarto d'ora (dalle 12.57 alle 13.12). Il primo applauso, bipartisan come tutti gli altri, è scattato quando ha reso omaggio al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano definito «supremo garante della Costituzione e dell'equilibrio delle istituzioni»; il secondo quando ha salutato l'ex presidente del Senato Franco Marini riconoscendone «le doti di equilibrio»; il terzo quando ha citato Anna Finocchiaro, ex capogruppo del Partito democratico nella scorsa legislatura al governo. Le altre ovazioni il presidente Schifani le ha raccolte parlando della «sua» Sicilia che lotta contro la mafia, delle missioni di pace internazionali dei «nostri militari all'estero, dei soldati che in quelle missioni hanno sacrificato la loro vita, dei giudici Falcone e Borsellino e di tutte le vittime della mafia». L'ultimo applauso è stata una standing ovation di quasi un minuto. «Quella che ci aspetta sarà la stagione delle riforme e dell'affermazione della legalità come valore irrinunciabile» ha detto Schifani sottolineando pure la volontà di avviare una «feconda stagione di riforme condivise» e la necessità di garantire «legalità e sicurezza» ovvero «le richieste più pressanti che vengono dalla gente, dal Nord al Sud». Come a ricordare che non c'è solo la preoccupazione della microcriminalità legata all'immigrazione clandestina ma che continua l'impegno alla «lotta a tutte le mafie che non dovrà subire alcuna pausa». «Da siciliano, sento forte la necessità di un impegno crescente per la sicurezza e per l'affermazione dei valori di legalità perchè ho vissuto il dolore di vedere la mia terra ferita, vessata, umiliata», ha precisato Schifani. «Quanto al mio compito - ha assicurato il neopresidente - mi impegno ad adempierlo con il massimo scrupolo di garante delle regole, dei diritti dell'opposizione, della maggioranza e delle esigenze del governo». La seconda carica dello Stato ha insistito pure sul «nuovo clima» della stagione costituente. «L'avvenuta semplificazione del quadro politico - ha osservato - potrà aiutare la stabilità e potrà aprire in tempi brevi una feconda età di riforme condivise». «La riduzione dei gruppi parlamentari potrà rappresentare una significativa facilitazione dei lavori dell'Aula e delle commissioni» ha proseguito invitando le forze politiche rappresentate a «farsi interpreti di tutte le esigenze del Paese, comprese quelle delle minoranze oggi non più presenti», come la sinistra radicale. Un accenno pure alle fratture del Paese, con un Nord che «ha bisogno di una maggiore efficienza della Stato» e un Sud che «ha dimostrato di saper promuovere uno sviluppo fondato sulle proprie risorse, rifiutando assistenzialismo e prebende». Al riguardo, ha ricordato che in questa legislatura, nel 2011, si celebreranno i 150 anni dell'unità dell'Italia. Infine Schifani ha invitato a «difendere senza tentennamenti le nostre radici cristiane» rivolgendo un «pensiero gratissimo e commosso» ai soldati impegnati in missione all'estero, citando anche i «ragazzi di Nassiriya» tra quanti «hanno scritto il loro nome nel Pantheon degli eroi per la pace».

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