Berlusconi all'attacco: "Un decreto per ogni emergenza"
Dopo una giornata intensa tutta dedicata alla definizione della squadra di governo, Berlusconi in serata ha incontrato i neoparlamentari del Pdl. Nella sala Capranica lo hanno raggiunto anche Fini e Alemanno reduci dai festeggiamenti per il risultato del ballottaggio a Roma. In un clima di euforia per la doppia vittoria nel giro di pochi giorni, Berlusconi ha incitato gli eletti per quella che, non ha nascosto, si preannuncia una legislatura impegnativa. «Sapremo governare senza faziosità e spirito di divisione. Anche a chi non ci ha votato chiediamo di essere messi alla prova e di essere giudicati per quello che faremo» ha detto Berlusconi e poi ha confermato che Fini farà il presidente della Camera. «Sarà uno straordinario presidente, lui in Parlamento è insuperabile, ha un'oratoria fantastica». Il leader del Pdl ha sottolineato che «l'elezione alla Camera e al Senato di due gruppi unici è un sogno che si realizza dopo 14 anni, dal momento che io e Fini abbiamo lanciato questa idea». Berlusconi non ha nascosto il rammarico per «aver dovuto dire diversi no, dovendo rispettare i numeri delle poltrone di governo». Il leader del Pdl ha inoltre ribadito che il primo Consiglio dei ministri del nuovo esecutivo si terrà a Napoli per dare «un segnale concreto» riguardo all'impegno del Governo di affrontare e risolvere la questione rifiuti. «È necessario fare in modo che i termovalorizzatori siano giudicati opere di interesse nazionale in modo che nessuno possa fermare la loro realizzazione». E sempre nella prima riunione di governo verrà «approvato un decreto sulle intercettazioni e uno sulla sicurezza dei cittadini». Berlusconi ha voluto rassicurare anche sul rapporto con la Lega. «Mi hanno promesso che non useranno più iperboli. La Lega usa a volte un linguaggio colorito ma i loro fucili sono solo di carta. Hanno messo due ragazzi giovani alla guida dei gruppi. Due persone che conosco bene che sono stati spesso a cena da me, si può dire che li ho nutriti e li ho coltivati. Con loro - assicura Berlusconi - avremo un'intesa perfetta». Poi il Cavaliere ha ironizzato sulla scelta dei due capigruppo del Pdl: «Avevo promesso due donne giovani e belle e infatti abbiamo scelto Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri. Anche noi non manteniamo le promesse». Di qui una frecciata contro Veltroni che «ha mancato anche l'ultima promessa. Non gliene è andata bene una a questo poveraccio». E sempre con tono di sfida: «Se è vero che la sinistra vuole collaborare sulle riforme istituzionali che almeno mantengano questa promessa. E poi dovrebbero votare i nostri provvedimenti visto che il loro programma era una fotocopia del nostro». Interrotto più volte dagli applausi ha rilanciato le battute della campagna elettorale: «Ora Rutelli può tornare ad andare in motorino e Veltroni può andare in Africa». Battute a Alemanno. «Ho visto che c'erano anche dei centurioni e così oggi mi è venuto da pensare: siamo noi la nuova falange romana». E siccome lunghi applausi hanno accolto il nuovo sindaco, Berlusconi ha fatto una sorta di scenata di gelosia: «A me non mi avete mica applaudito così... Inizio a essere un pò geloso». Poi si rivolge direttamente ad Alemanno ed insiste con la battuta: «Avrei bisogno di tre permessi di circolazione...». Poi si è fatto serio e ha incitato i neo eletti a «non lasciarsi andare ad eccessi e a lavorare nella consapevolezza che non possiamo sbagliare».