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Filippo Caleri Alessandro Usai C'è una sola certezza nella ...

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Poltrona confermata dunque per chi è riuscito a vendere elicotteri alla prima potenza militare del pianeta (il presidente americano George Bush quando si muove dalla Casa Bianca sale la scaletta di un modello Agusta Westland). E non ha disdegnato mettersi d'accordo con lo zar Putin per costruire con la russa Sukhoi un nuovo jet regionale. Finmeccanica, insomma, è riuscita a giocare a tutto campo sullo scacchiere geopolitico e a portarsi a casa una commesse sia a Est che Ovest. Una strategia di crescita derivata da un metodo: accompagnare ai prodotti una rete di rapporti internazionali gestiti in prima persona. Gli affari in settori come quello dei prodotti aeronautici e aerospaziali, infatti, non si decidono come normali trattative. Si muovono i governi in prima persona, o comunque i manager di aziende con stretti legami con il potere politico. Spesso la preammissione alle gare bandite dagli Stati è il frutto di un lavoro diplomatico, basato su relazioni sotterranee e su rapporti personali. Sarà anche per questo che nei corridoi di piazza Monte Grappa a Roma, sede della holding, si respirava un clima di ottimismo all'indomani delle elezioni politiche che hanno sancito il ritorno di Silvio Berlusconi a Palazzo Chigi. Nessuna preclusione o giudizio negativo nei confronti del centro sinistra. Anzi, con Prodi al Governo il budget della Difesa è addirittura aumentato rispetto ai governi di centro destra. Non a caso nel toto-nomine per il rinnovo dei vertici delle aziende partecipate dal ministero dell'Economia come Eni, Enel, Terna e Finmeccanica il meno a rischio era proprio il «Guarga» come lo etichettano confidenzialmente i suoi più stretti collaboratori alla stampa. Solo che il ritorno del Cavaliere, in termini di crescita, può consentire a Guarguaglini di avere dalla sua parte un appoggio più mirato per espandersi nei campi in cui la competizione internazionale spinge a crescere di più. Così Guarguaglini, che nel frattempo, avrebbe già ottenuto dal prossimo presidente del consiglio, il via libera (8 giugno) alla riconferma al comando della società, spera di utilizzare l'asse con il Cavaliere per portare la sua azienda in un settore ad alta crescita, come quello dell'elettronica per la difesa militare, in cui pur essendo presente con la Selex non è riuscito ancora a imporre una piena leadership. In quel campo, infatti, oltre all'americano si parla molto francese. Mai come in questo caso, dunque, Parigi vale bene una messa. Che potrebbe essere officiata guarda caso proprio dal presidente transalpino, Nicolas Sarkozy, uomo e politico con cui il Cavaliere vanta rapporti di grande vicinanza politica. Guarguaglini è convinto che l'accordo con la Thales (conglomerata francese del settore della difesa) già avviato nel settore dell'aerospazio possa presto tramutarsi in un'intesa per entrare in partecipazione nei progetti ad alto contenuto tecnologico per la difesa militare. Insomma il futuro di Finmeccanica passa anche per l'intesa politica rafforzata che legherà il nuovo governo italiano e quello francese insediatosi un anno fa. Una missione a cui l'ad del gruppo vuole affiancare qualche operazione di shopping ben mirata. Per crescere nel comparto della «tecnoguerra» serve anche la massa critica delle risorse impegnate. E anche in questo caso le munizioni ci sono. Nelle casse di piazza Monte Grappa ci sono ben 3 miliardi liquidi già pronti per acquisizioni di aziende specializzate. Le mire di Guarguaglini, secondo i ben informati, sono indirizzate su piccoli gioiellini industriali negli Usa o in Gran Bretagna. Certo, anche in questo caso, sarebbe difficile ottenere il via libera dai governi ad acquisizioni in settori così delicati a livello strategico. Così la sponda politica offerta da Berlusconi rappresentrebbe il passepartout per vincere ogni resistenza. Un primo passo in questo senso è già stato fatto con l'acquisto della Vega, un'azienda inglese (attiva nei settori difesa, aerospazio e servizi governativi) pagata dal manager italiano cento milioni di euro. Un piccolo investimento in attesa di tempi migliori per per crescere. Nel frattempo Guarguaglini continua a tessere rapporti nel suoi settori di punta come quello degli elicotteri e degli aerei militari anche in altre zone del mondo. Oltre alla Russia, Finmeccanica ha da poco aperto la via indiana con la partecipazione alla gara per la fornitura di caccia Eurofighter per New Delhi, una commessa da 10 miliardi di dollari. Nei giorni scorsi invece la bandiera della società è stata piantata in Giappone con l'apertura di una filiale di Agusta Westland a cui seguirà, nel 2009, anche di una della stessa Finmeccanica.

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