Martedì la prima riunione del nuovo Parlamento, con le ...
È il «timing» di massima per l'avvio della XVI legislatura, che potrebbe portare il nuovo governo a chiedere la fiducia alle Camere nella settimana tra lunedì 12 e venerdì 15 maggio. L'incertezza riguarda quando saranno eletti i presidenti delle Camere. Vista l'ampia maggioranza parlamentare di cui dispone la coalizione Pdl-Lega, tutto si potrebbe concludere solo mercoledì 30. 27-28 aprile, primi adempimenti. Oggi alla Camera e domani al Senato aprono i centri per accogliere i parlamentari, dove saranno effettuati adempimenti: dalla foto per la «Navicella» alla consegna del tesserino. 29 aprile, prima riunione. Le Aule di Montecitorio e Palazzo Madama aprono i battenti martedì 29 aprile, rispettivamente alle 10 ed alle 10,30. Entro la prima seduta va risolto il nodo delle «opzioni», cioè della scelta della circoscrizione per i deputati (19, liberano circa 109 seggi) ed i senatori (8, ne liberano 9) eletti in più luoghi. 29-30 aprile, si eleggono i presidenti. È il primo adempimento delle nuove Camere. Nelle ultime 5 legislature il presidente della Camera è stato eletto il giorno successivo all'inizio della seduta (quarto scrutinio, quando basta la maggioranza assoluta). Anche al Senato, nel passato più recente è stata necessaria la seconda giornata di votazioni. Senato, come si elegge il presidente. Al primo scrutinio è eletto chi raggiunge la maggioranza assoluta dei componenti del Senato, 161 voti. Se non si raggiunge il quorum neanche a un secondo scrutinio, si procede il giorno dopo alla terza votazione nella quale basta la maggioranza assoluta dei voti dei presenti, comprese le schede bianche. Se nella terza votazione nessuno riporta la maggioranza necessaria, si procede nello stesso giorno al ballottaggio fra i due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti e viene proclamato eletto quello che ottiene la maggioranza, anche se relativa. Al Senato, la coalizione Pdl-Lega dispone di 174 voti. Camera, come si elegge il presidente. Nella prima votazione è richiesta la maggioranza dei due terzi dei componenti l'Assemblea (comprese le schede bianche), ovvero 420 voti. Per il secondo e terzo scrutinio, il quorum si abbassa ai due terzi dei votanti, contando anche le schede bianche. Per gli eventuali scrutini successivi è sufficiente la maggioranza assoluta dei voti, contando anche le schede bianche. Alla Camera la coalizione di Berlusconi può contare su 344 voti. 5 maggio, via alle consultazioni. Una volta eletti i presidenti delle Camere, e costituiti i gruppi parlamentari, il Capo dello Stato potrà avviare le consultazioni per il nuovo governo. La sfilata dei gruppi al Quirinale potrebbe cominciare lunedì 5. 5-6 maggio, incarico per formare il governo. Anche stavolta Napolitano potrebbe fare tutto in un giorno e affidare l'incarico il 5 sera o al massimo il 6 mattina. Altrimenti l'incarico potrebbe arrivare il giorno successivo. Da quel momento, dipenderà da Berlusconi quando tornare al Quirinale per sciogliere la riserva e presentare la lista dei ministri. La lista dei ministri, il giuramento. A meno di imprevisti, è possibile dunque che il governo sia formato e possa giurare entro pochi giorni, tra mercoledì 7 e sabato 10 maggio. A quel punto, il governo sarà già nel pieno delle sue funzioni.