E i comunisti fischiano monsignor Bagnasco
Mentre era a pochi metri da Palazzo Ducale dalle due ali di folla sono partite alcune bordate di fischi, che hanno coperto gli applausi, e qualcuno ha gridato «buuu». L'arcivescovo, genovese di nascita, in passato aveva ricevuto minacce nella sua città quando, poco dopo la sua nomina ad arcivescovo, aveva fatto dichiarazioni sui Dico e su altre questioni legate al diritto di famiglia. Immediata e bipartisan la solidarietà al capo dei vescovi italiani. «Gli insulti a Cardinal Bagnasco offendono non solo i cattolici, ma tutti gli italiani che onorano il 25 aprile come data fondante della nostra Repubblica. I fischi a Bagnasco sono una macchia nera su questo 25 aprile», ha dichiarato Pier Ferdinando Casini. «Solidarietà a Monsignor Bagnasco per il triste episodio avvenuto a Genova. È una vicenda grave che rovina una giornata di festa per tutti gli italiani», ha fatto sapere l'ufficio Politico della Democrazia Cristiana per le Autonomie del senatore Gianfranco Rotondi. «I fischi rivolti a Monsignor Bagnasco, a cui va la mia piena solidarietà, sono un atto di grave intolleranza che offende non solo i cattolici ma l'intero Paese. Un gesto ancor più odioso ed offensivo poichè compiuto proprio nel giorno in cui si celebra la memoria di coloro che hanno combattuto per la libertà e la democrazia», ha spiegato in una nota il ministro teodem dell'Istruzione Giuseppe Fioroni. «La contestazione di Genova al cardinale Bagnasco testimonia l'intolleranza di una minoranza militante che intende le celebrazioni come una occasione di scontro e divisione - ha sottolineato Stefano Caldoro, segretario nazionale del Nuovo Psi, eletto al parlamento nel Popolo della Libertà - Il 25 Aprile è di tutti gli italiani ma c'è una ben nota cultura che continua a strumentalizzare, a fine di parte, l'evento».