Roma, affondo finale
I due marciano divisi (il Cavaliere rilascia una serie di interviste ad emittenti televisive e radiofoniche romane, il leader di An si lancia in un tour della città), per colpire uniti. E l'obiettivo, non serve dirlo, è Francesco Rutelli. Per Berlusconi il candidato sindaco del Pd è «un voltagabbana di cui proprio non riesco a fidarmi, perché non riesco a individuarne l'identità: perché cambia tutte le volte a seconda degli interlocutori. E questo per me è un vizio abbastanza importante». «Non lo capisco - continua il Cavaliere -. Lui era amico di Craxi, era un mangiapreti uno che non era cattolico e non andava in Chiesa. Ora, invece, va in Chiesa anche due volte alla domenica, per farsi vedere. Ma c'è una sua frase che mi fa velo. Non riesco a togliermi dalla mente quando, dopo essere stato amico di Craxi ed essersi anche rivolto a lui per chiedere dei favori, sostenne: "Vorrei vedere Craxi in galera che consuma il rancio". Ecco questa è una frase che non si dovrebbe dire neanche per il proprio peggior nemico». Proprio per questo Berlusconi non ha dubbi: «Se al Campidoglio sarà eletto Francesco Rutelli sarà molto difficile la collaborazione con un sindaco del genere. Poi la collaborazione ci sarà, ma credo che con una giunta diversa, con un sindaco diverso sarà più facile». Ma l'affondo del presidente del Consiglio in pectore non finisce qui. Quella dei braccialetti proposta dal candidato sindaco del Pd «è una boutade». La soluzione al problema della sicurezza sta nel «mettere i poliziotti ed i carabinieri di quartiere. Un esercito del bene che si frappongra tra i cittadini e l'esercito del male». In ogni caso Roma deve cambiare perché «scopa nuova scopa bene». «Credo che tutti i romani - spiega - conoscano bene lo stato in cui versa la Capitale, al di là della propaganda della sinistra. L'eredità della sinistra è sotto gli occhi di tutti. Se vincesse Rutelli non ci sarebbe nessun cambio, ma le solite amicizie con gli amici degli amici. Mi piacerebbe collaborare da presidente del Consiglio con un sindaco di Roma che condivide le mie idee. Alemanno lo conosco bene. Ci ho lavoraro per cinque anni insieme al governo, so che lavora bene». Gianfranco Fini non è da meno del Cavaliere. Per il leader di An, Francesco Rutelli è «una salma politica» che è stata «riesumata dal centrosinistra». In questo senso, spiega, un successo del Pdl alle comunali nella Capitale «può essere una irripetibile occasione di riscatto per Roma e i romani». Quindi Fini ha esortato il popolo di Testaccio, quando il candidato sindaco del Pd si presenterà oggi, a fargli «una pernacchia ideale» perché l'attuale vicepremier per la città sarebbe «una minestra riscaldato, che abbiamo assaggiato una volta e non ci è piaciuta: per questo non la vogliamo più». Insomma, lo scontro finale si avvicina e i contendenti non si risparmiano. Oggi pomeriggio alle 17 Berlusconi, Fini, Alemanno e Antoniozzi (candidato Pdl per la provincia di Roma) saranno sul palco di piazza Navona per il secondo round.