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Prestito-ponte, l'Europa prende tempo

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Intanto il commissario Ue ai trasporti, Jacques Barrot, ribadisce il secco «no» a qualunque ipotesi di aiuto pubblico. A illustrare agli uffici di Barrot i contenuti del decreto legge approvato martedì dal Consiglio dei ministri è stata la Rappresentanza permanente italiana presso l'Ue nel corso di un incontro informale. Dunque, per il momento nessuna notifica ufficiale, come in mattinata la Commissione Ue aveva continuato ad auspicare. Ricordando come senza la notifica di un aiuto il rischio è che le compagnie concorrenti possano presentare ricorso a un tribunale nazionale, provocando così il congelamento del prestito e il suo rimborso. «Non si tratta di una notifica - hanno però spiegato i funzionari della Rappresentanza italiana presso l'Ue al termine dell'incontro al palazzo del Berlaymont - perchè la notifica si fa per gli aiuti di Stato e questo non è un aiuto di Stato». Il decreto - è la linea del governo italiano - si basa infatti su motivazioni di ordine pubblico e dunque non deve essere sottoposto alla procedura formale che le regole comunitarie riservano ai finanziamenti erogati dalle autorità pubbliche per il sostegno alle imprese. Anche il portavoce del commissario Barrot ha confermato come per il momento da parte di Roma ci sia solo «la consegna di una una lettera del governo e di alcuni documenti che illustrano le misure decise dal Consiglio dei ministri sul dossier Alitalia. Le stiamo analizzando - ha aggiunto - e terremo informate le autorità italiane del seguito che intendiamo dare».

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