È stato il tormentone del quinquennio 2001-2006. Il marchio ...
O meglio lo era visto che, finalmente, tutti gli schieramenti sono d'accordo: si farà. Merito del nuovo corso, del nuovo vento che spira sulla politica italiana. Basta scontri e accuse reciproche, è l'ora della pace. Ora non è più solo il Pdl a volere il ponte, anche il Pd è d'accordo. Lo dice chiaramente Luigi De Sena ex prefetto di Reggio Calabria e neosenatore del Partito Democratico. «Io - spiega intervistato da Ecoradio -, sotto l'aspetto personale, dico che se la costruzione del Ponte sullo stretto di Messina è una priorità del nuovo governo questo di certo soddisferà la vera priorità della Calabria cioè l'aspetto infrastrutturale». Ma come? E dove lo mettiamo il governo Prodi che si è battuto per affossare la costruzione dell'opera? Nessuno dimentica, infatti, cosa diceva il programma dell'Unione: «Riteniamo inutile e velleitario il progetto del Ponte sullo Stretto per il suo rilevantissimo costo, che annullerebbe la possibilità di altre opere, e per il suo impatto economico assai limitato, per la Sicilia e la Calabria, rispetto al potenziamento dell'accessibilità marittima e aerea». Ma, soprattutto, cosa ne pensa Veltroni? De Sena non ha dubbi: «Indipendentemente dalla mia idea personale, io penso che questa posizione favorevole possa essere condivisa da tutto il Pd. Non mi risulta che il nostro leader Veltroni si sia espresso contro il Ponte. Come parlamentare della Calabria dico che per risolvere il problema infrastrutturale della Regione bisogna fare il ponte sullo stretto di Messina». Certo, l'ex prefetto non nasconde il timore di infiltrazioni mafiose («C'è questo rischio senza dubbio»), ma la soluzione esiste: «C'è una catena di controllo che bisogna sviluppare e snellire». Parole che faranno sicuramente piacere al ministro delle Infrastrutture in pectore Altero Matteoli che, tra l'altro, in un'intervista a Famiglia Cristiana oggi in edicola, indica proprio il Ponte tra le priorità. «Il Ponte sullo Stretto - spiega - era una favola. Ma già due anni fa, prima di Prodi, erano state firmate tutte le autorizzazioni. Adesso basta cominciare. Fra l'altro è l'unico modo, partendo da lì, per continuare in Sicilia rifacendo le ferrovie e le strade». Chi non gradisce la svolta è invece Rita Borsellino che ha appena corso in ticket con Anna Finocchiaro per la presidenza della Sicilia. «Il Pd - dice intervistata da Ecoradio - dovrebbe spiegare perché ha cambiato idea sulla realizzazione del Ponte sullo Stretto. Noi diciamo di sì alle infrastrutture per la Sicilia. Dopo che le avremo realizzate parleremo del ponte e del suo impatto». Riuscirà la Borsellino a stoppare il nuovo corso della politica italiana?