Berlusconi: "Il no di Air France per il veto dei sindacati. Ci saranno dolorose riduzioni del personale"
«Da un lato il governo non ha accettato le condizioni imperative poste da Air France - ha sottolineato Berlusconi -, tra cui il prezzo che non era ritenuto congruo e il fatto che si dovesse rinunciare al trasporto delle merci, ma la prima motivazione del ritiro di Air France è stato il fermo no dei sindacati sulla riduzione del personale. Per noi forse sarebbe stato meglio lasciare a questo governo la 'patata bollente', ma riteniamo che l'interesse nazionale richieda che si mantenga una compagnia di bandiera». «Il governo ha dato i mezzi alla compagnia per sopravvivere per i prossimi mesi - ha aggiunto -, che saranno impiegati da una compagine di imprenditori italiani, banche e compagnie aeree, per guardare i conti di Alitalia. Dopo la due diligence di 3-4-5 settimane, questa compagine dovrà presentare un'offerta impegnativa, che comporterà dolorosi tagli di personale, e ci saranno meccanismi di assistenza da parte dello Stato per chi perderà il lavoro. L'obiettivo è portare la compagnia a chiudere i bilanci positivamente». La gestione di Alitalia da parte dei possibili nuovi acquirenti «passerà attraverso delle dolorose riduzioni del personale, che tuttavia potrà contare sui mezzi che lo Stato ha per una debita assistenza a chi non avesse più il lavoro in Alitalia». Lo afferma Silvio Berlusconi a 'Nuova Spazio Radiò ed a 'Radio Radiò, Berlusconi ha definito come «giusta» la preoccupazione per i tagli di personale, «perchè una compagnia che perde così tanto e che si trova nelle condizioni di Alitalia non può continuare a perdere e quindi tutti dovranno metterci buon senso per arrivare una ristrutturazione della compagnia che possa salvaguardare il numero maggiore possibile di dipendenti, ma che dovrà operare anche delle scelte. E ci sarà gente che dovrà trovarsi un altro lavoro. Non c'è nessuno, dico nessuno, che possa garantire che il numero dei dipendenti attuale rimanga lo stesso di adesso», ha concluso.