Alitalia incassa 300 milioni
Un prestito d'emergenza quello varato dal consiglio dei Ministri per dare ossigeno all'Alitalia fino alla vendita della compagnia. Una decisione giudicata inevitabile dall'esecutivo anche se Prodi e Padoa Schioppa non rinunciano a una stoccata velenosa verso il futuro premier. «È stato Berlusconi - attacca Prodi - a volerlo così sostanzioso». E ancora. «Avevamo pensato a darne 100 - precisa Padoa Schioppa - e l'aumento è venuto su precisa richiesta di Berlusconi». Ad alzare la posta sembra sia stata una provvidenziale telefonata di Gianni Letta. I 300 milioni saranno rimborsati entro il 31 dicembre 2008 e il prestito è stato concesso a tassi di mercato. «I fondi - spiega il responsabile dell'Economia - sono stati presi dal ministero dello Sviluppo economico». Il presidente del Consiglio, nella conferenza stampa tenuta subito dopo il varo del decreto, ha rincarato la dose puntando il dito contro il Cavaliere: a far fallire la trattativa con Air France, a suo giudizio, sono state «le eccessive interferenze politiche che si sono verificate nel corso della campagna elettorale e le numerose difficoltà opposte dai sindacati». E intanto proprio i sindacati sono stati convocati domani dall'azienda per fare il punto della situazione. La trattativa rischia di far deragliare Alitalia su un terreno minato fino alla possibile nomina di un commissario straordinario come impone la Legge Marzano. Il Consiglio dei ministri ha definito un prestito ponte per non far fallire la disastrata Alitalia in attesa di trovare nuovi partner. Le ragioni sono di ordine pubblico e di continuità territoriale ma tutti gli interlocutori sanno bene che si tratta solo di un paliativo per cercare di fermare l'emorragia e attendere sviluppi sulla privatizzazione. Intanto Gianni Letta e Bruno Ermolli stanno serrando le fila per mettere in piedi una cordata italiana con il supporto di Intesa San Paolo tanto che il presidente del Consiglio di Gestione, Enrico Salza ha aperto uno spiraglio: «Se l'operazione Alitalia avesse un respiro internazionale saremmo interessati». L'amministratore delegato di Banca Intesa Corrado Passera, riferendosi alla due diligence a cui Intesa e Air One non hanno mai potuto accedere, ha però sottolineato che «senza avere informazioni non è possibile dare una risposta a chi ci domanda se entreremo o no in una eventuale cordata. Oggi non c'è nulla sul tavolo, è prematuro poter dire qualsiasi cosa». Il tempo passa, i soldi per tirare avanti qualche mese sono stati trovati ma paradossalmente le speranze di Alitalia si assottigliano. Ieri il titolo Alitalia, in forte ribasso, è stato sospeso dalle contrattazioni in attesa di comunicazioni. Oggi tornerà sul mercato, ma in un'unica fase d'asta, prevista alle 17,30.