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Nel Pd nessuno vuole occuparsi del Nord

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Nessun Pd in salsa leghista, insomma, anche se gli amministratori del Nord continuano a chiedere maggiore attenzione e più autonomia nei loro territori. Sono queste le posizioni con cui dovrà fare i conti il leader del Pd Walter Veltroni, nell'incontro che avrà oggi con tutti i segretari regionali. A Milano la questione settentrionale sarà uno dei temi caldi sia per l'analisi dei risultati elettorali, sia per le prospettive future del partito. Intanto «nordisti» del Pd insistono sul fatto che proprio da lì si debba ripartire. La proposta di Sergio Cofferati di un partito federale, basato sulle macroregioni, pur bocciata dallo stato maggiore del Pd, continua a far riflettere. Ieri sono scesi in campo i piemontesi Piero Fassino e Sergio Chiamaparino, entrambi a sottolineare la necessità che il cambiamento passi prima di tutto attraverso il «rinnovo della classe dirigente» che, dice Fassino, deve essere «capace di rappresentare davvero» quell'area del Paese. Nessuno tuttavia sembra volersi autocandidare alla guida di un'eventuale struttura del partito per il Settentrione.

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