La Lega si scopre amica dei sindacati

A Torino il presidente della Confindustria aveva puntato l'indice contro i «professionisti del veto» sottolineando che i lavoratori si sentono sempre meno rappresentati dai sindacati e paradossalmente sono più vicini agli imprenditori. Ma questa uscita oltre a scatenare le reazioni dei sindacati, ha sollevato un paio di voci polemiche dal Pdl. Soprattuto la Lega si è fatta sentire con toni da monito alla Confindustria. «Serve senso di responsabilità. Il Paese è in difficoltà e non servono scontri o regolamenti di conti» ha detto il vicepresidente del Senato, il leghista Roberto Calderoli. L'esponente della Lega ha quindi invitato «tutti a fare un esame di coscienza e a dare un contributo reale alla ricostruzione di un Paese distrutto dalla classe politica e dai suoi sodali». Ma come si spiega questa improvvisa vicinanza della Lega ai sindacati al punto da diventarne paladina? Due le ragioni possibili: da una parte la Lega ha pescato molti consensi elettorali proprio tra le file del sindacalismo più radicale e nelle fabbriche; poi c'è il timore che la scomparsa della sinistra radicale dal Parlamento possa spostare lo scontro sulla piazza, creando focolai di tensione sociale. Depotenziare e delegittimare il sindacato a fronte di questo contesto rischierebbe di essere un boomerang per il governo. Critiche anche da Giuliano Cazzola, eletto nelle file del Pdl: «Montezemolo è stato poco elegante». Si è fatto sentire il presidente del Senato Franco Marini: «Non condivido ciò che dice Montezemolo. Nessuno può disconoscere il ruolo di equilibrio e il comportamento responsabile del sindacato». Il segretario della DcA Rotondi bolla come «gravissime» le dichiarazioni di Montezemolo sul sindacato. «È essenziale il prestigio del sindacato ed è inquietante che il capo degli industriali, di fronte ad una sconfitta della sinistra, aggiunga il carico di una delegittimazione del sindacato». Inevitabili le reazioni dei sindacalisti. Il leader della Cisl Bonanni parla di «raptus per essere alla ribalta, di populismo demodé». E poi: «Ho sempre rispettato Montezemolo, ma questa volta l'ha fatta grossa». E il segretario della Cgil Epifani: «Sta soffiando sul fuoco di una condizione sociale molto pesante con un linguaggio estremista». Nel pomeriggio il direttore generale della Confindustria Maurizio Beretta è intervenuto a smussare le polemiche. «Nel discorso di Montezemolo c'è il richiamo a fare ognuno la propria parte. Non da oggi diciamo della necessità di regole nuove per favorire una maggiore crescita, per partecipare ad una nuova stagione di riforme».