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Putin spera nel Cavaliere per uscire dall'isolamento internazionale

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Berlusconi e Putin

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Ilpresidente russo arriva a Villa Certosa nella speranza di aggrapparsi a Silvio Berlusconi. Ha due spine nel fianco non secondarie. La prima è lo scudo spaziale che ha coinvolto ormai paesi dell'ex patto di Varsavia. A Mosca ha dato molto fastidio l'adesione della Polonia e Putin spera che Berlusconi, come membro della Ue, possa intervenire. Il secondo capitolo è l'allargamento della Nato a Ucraina e Georgia che porterebbe la Russia a un isolamento di fatto. E su questo secondo capitolo è inutile provare ad estorcere qualche mezza ammissione agli uomini del Cavaliere che restano abbottonati. Discorso diverso invece sugli Stati Uniti. Tra Washington e Mosca è sceso il gelo, e l'attuale presidente (in scadenza e futuro premier) russo spera di uscire dall'isolamento. Nei colloqui di questi due giorni, Putin ha fatto capire che si augura un intervento del prossimo presidente del consiglio italiano. «Le doti di Berlusconi di riallacciamento, di fluidificazione dei rapporti è indiscutibile», si limita a dire Valentino Valentini, che per il Cavaliere mantiene i rapporti internazionali. In cantiere ci sarà anche una telefonata con Bush, con il quale il leader del Pdl ha continuato a mantenere contatti anche dall'opposizione. Se al leader del Pdl riuscirà questa riapertura delle relazioni in favore della Russia, soprattutto all'interno della Ue, la contropartita potrà essere economica. Berlusconi infatti in conferenza stampa a conclusione dell'incontro ricorda: «Siamo il quarto partner commerciale della Russia, il secondo per le importazioni ma solo il settimo per le esportazioni». Tradotto, vuol dire che bisogna riequilibrare. L'Italia punta a riequilibrio, incrementando il suo export verso Mosca. Putin subito dopo ricorda che non c'è alcun ostacolo, sottolinea di aver recentemente incontrato gli imprenditori italiani: da parte sua non ci sarà alcuna preclusione. Quale potrà essere la contropartita? Certamente interesserà Eni. E subito dopo Enel e Finmeccanica. In terza battuta le imprese che hanno già presenze consistenti, a cominciare da Merloni. Si parla di gas naturalmente, i due leader fanno il punto della situazione sui due grandi gasdotti ai quali l'Italia è interessata. E si parla anche di tubi, di accordi per gli approvvigionamenti. Si esplorano anche ipotesi di cessioni di asset tra Eni e Gazprom, anche in maniera reciproca. Non si va oltre, fanno sapere le fonti, anche perché la situazione tra i due è delicata: Putin sta per lasciare la carica che ricopre, Berlusconi non ha ancora assunto quella per la quale è stato indicato dalle urne. Non è una visita di Stato, è una chiacchierata fra amici. Il Cavaliere può dirsi soddisfatto. Non è ancora premier e già si è rimesso a fare il lavoro che lo ha più di tutti entusiasmato: i rapporti internazionali. Che possono essere battute soltanto dai fiori. Sì, i fiori. Appena partito Putin, Berlusconi ha convocato il suo architetto di fiducia e s'è messo ad andare in giro per Villa Certosa a mettere a punto le sue piante. Da oggi si ritufferà nella politica nazionale, c'è da mettere a punto il nuovo governo.

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