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Il Cavaliere fa già il premier e parte dai rifiuti: vertice con De Gennaro

Silvio Berlusconi

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I due sono rimasti chiusi in ufficio sino a tardi, faccia a faccia. Una riunione di lavoro, operativa, e anche con un certo feeling. Con l'ex capo della polizia il Cavaliere ha mantenuto uno speciale rapporto. Forte, nonostante le apparenze. Poi a Porta a Porta ha raccontato: «Vengo da una riunione di tre ore per studiare soluzioni innovative sul tema dei rifiuti e tra queste abbiamo pensato che il governo si doterà di un sottosegretariato ai rifiuti». S'è ben guardato dal nominare De Gennaro. Un po' per rispetto istituzionale. E un po' (tanto) perché il premier in pectore una soluzione ancora non l'ha trovata. Nelle tre ore di confronto con il commissario ai rifiuti, Berlusconi s'è fatto spiegare nei minimi dettagli la situazione monnezza. Ha riconosciuto il lavoro fatto dall'ex capo della Polizia, il cui incarico scade il 7 maggio. Ma ha chiesto un'accelerazione. Un'accelerazione decisa perché vuole arrivare a Palazzo Chigi, fare il primo consiglio dei ministri a Napoli e dare la netta sensazione che qualcosa è cambiato. De Gennaro ha spiegato che al momento le uniche soluzioni che si profilano sono l'allargamento della discarica di Savignano, nel Salernitano, e la possibile nuova apertura di un impianto nel Beneventano, forse a Montesarchio. Berlusconi dal canto suo ha chiesto di dare anche una spinta sui lavori al termovalorizzatore di Acerra. C'è poi una questione più politica. E riguarda la richiesta avanzata dal commissario ai rifiuti di avere un unico punto di riferimento nella Capitale. Insomma, di avere un'unica task force operativa sul fronte rifiuti, di qui l'ipotesi di affidare a una sola figura politica, un sottosegretario, la delega alla monnezza. Il futuro premier è disponibile anche a sfruttare la prima riunione di governo per provvedimenti sui rifiuti. Anche se per ora non è ancora chiaro che cosa potrebbe essere varato. Berlusconi si prepara. Ha già chiesto alla sua segreteria di prenotare la sua suite preferita all'Hotel Vesuvio, sul lungomare di Napoli, l'albergo dal quale sono passati nell'ultimo secolo tutti i grandi del mondo da Picasso a Clinton. Il piano del Cavaliere è quello di ripulire la città nel più breve tempo possibile, avviare tutto a sistema e poi rilanciare l'immagine della città con un grande evento internazionale. Come accadde con il G7 nel 1994 che fece vedere al mondo un'altra Napoli. Altro capitolo è quello economico. Berlusconi sta lavorando al primo consiglio dei ministri, dal quale vuole che escano decisioni che diano già il senso di una svolta. Una delle ipotesi che era allo studio è di varare l'abolizione dell'Ici sulla prima casa direttamente per decreto. Una soluzione che però non piace ai Comuni che chiedono interventi più calibrati. Un decreto di natura fiscale comunque ci sarà. Perché un'altra intenzione del Cavaliere è quello di utilizzare lo strumento d'urgenza per intervenire subito sul bollo auto. Certo, in conferenza stampa subito dopo l'ora di pranzo Berlusconi usa toni meno entusiastici e avverte: «Ci saranno momenti difficili, servirà un forte rinnovamento per fare le riforme necessarie che avranno anche contenuti di impopolarità», ribadisce il leader del Pdl. Anche se spiega che si riferisce in particolare alla pubblica amministrazione, ai tagli in arrivo agli sprechi e ai privilegi. Si preoccupa di non allarmare l'elettorato del centro e del Sud Italia a ballottaggi ancora aperti. E assicura: «Garantisco che il nostro programma è stato largamente condiviso con Umberto Bossi e la Lega e che noi avremo identità di vedute su tutti i provvedimenti». Conferma le parole del Senatur sulla volontà di procedere con il federalismo fiscale ma precisa: «Si tratterà di un federalismo solidale e non ci sarà una regione italiana che sarà penalizzata». Rassicura Lombardo sulla presenza del suo movimento (Mpa) nella squadra di governo e ripete che il Ponte sullo Stretto si farà. Poi nel tardo pomeriggio a Palazzo Grazioli arriva Giulio Tremonti. E si mette mano anche ai disegni di legge del primo consiglio dei ministri. Berlusconi è già pronto.

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