La carica delle donne
Ora vogliono le poltrone
Era anche una sorta di invito a ribellarsi al Cavaliere. Come dire: tanto il curriculum che a Silvio importa è solo quello delle vostre misure anatomiche. Insomma donna di Forza Italia uguale velina, scosciatissima e scollatissima. Che il Cavaliere non disdegni di circondarsi di «belle figliole» non è un mistero, anzi se ne è sempre fatto un vanto. Che all'incontro con le deputate del Pdl abbia invitato le donne dello schieramento a dare conforto ai rappresentanti di lista impegnati nel duro lavoro dello spoglio elettorale, magari cucinando una bella crostata e che abbia riproposto l'immagine della donna regina della casa, sono cose che fanno parte del personaggio del Cavaliere. Questa volta però le candidate del Pdl, messe alla prova elettorale hanno dato una sonora smentita al mito della deputata-velina su cui tanti commenti di sinistra si sono sbizzarriti. Probabilmente nemmeno Berlusconi si aspettava un risultato di questo genere. Messe in pista in regioni ad alto rischio, le candidate di punta del Pdl non solo hanno riportato buoni risultati, ma in alcuni casi si sono addirittura rivelate determinanti per spostare voti significativi. Come Mara Carfagna che ha conquistato Salerno contribuendo in maniera decisiva alla vittoria in Campania. Tant'è che oltre che un ministero per lei si profila anche la candidatura alla presidenza della Regione Campania. Maria Stella Gelmini ha fatto il pieno di voti in Lombardia e Laura Ravetto ha girato il Nord senza risparmio di energie. Beatrice Lorenzin ha dato del filo da torcere a Roma e nel Lazio. In Abruzzo Paola Pelino ha «espugnato» Sulmona e Pescara. Instancabile Michela Brambilla ha dato un contributo essenziale con i Circoli. Per An Giorgia Meloni e Barbara Saltamartini si sono rivelate delle vere sorprese. La rivelazione delle donne del Pdl non è sfuggita a Berlusconi che un segnale di rinnovamento lo vuole dare anche sul fronte della squadra di governo e di sicuro le donne avranno più di quei quattro posti annunciati. Perché non ci sono solo i ministeri ma anche le poltrone da sottosegretario, da viceministro. Per la Gelmini c'è la prospettiva di un ruolo al ministero dello Sviluppo economico dove potrebbe andare anche la Pelino come sottosegretario. La Prestigiacomo è in corsa per la Sanità. Alla Contini dovrebbero andare le deleghe per la cooperazione internazionale, proprio per la grande esperienza e per il ruolo di prestigio che ha svolto in questo ambito. Un ruolo di sicuro si profila per la Lorenzin e la Brambilla come pure per la Meloni e la Saltamartini. In squadra anche Alessandra Mussolini. Insomma, oltre alle gambe c'è di più... L.D.P.