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Alemanno aspetta. E spera

Alemanno

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Il Popolo delle Libertà si è attestato, invece, intorno al 40 per cento. Numeri visti, rivisti, calcolati e ricalcolati dai due maggiori pretendenti a sindaco. Ovvero, Francesco Rutelli (Pd-Idv-Sa-Lista Bonino) e Gianni Alemanno (Pdl-Mpa). Per loro, infatti, la «suspence» durerà 24 ore in più e solo stasera si saprà se Roma avrà il suo ventunesimo sindaco al primo turno, oppure, il 28 aprile. E l'idea del ballottaggio per lo scranno più alto del Campidoglio ha iniziato a farsi concreta con i dati del Senato, in bilico fino a notte fonda. Ci ha creduto Alemanno che pure rimane prudente: «La città di Roma è una città molto indipendente - ha commentato - vota a prescindere un pò dagli equilibri nazionali, lo abbiamo visto anche in altre occasioni, anche nel 2001. Da questo punto di vista per un giudizio dobbiamo aspettare i risultati effettivi del Comune dopodichè valuteremo. È una partita completamente diversa, quindi vedremo come andrà». Una partita diversa, certamente, che vede Rutelli in bilico tra il 49 e il 50,5 per cento. Conti alla mano, infatti, la somma dei voti ottenuti al Senato dai partiti che sostengono la coalizione per Rutelli Sindaco, si ferma al 50,18 per cento. Quanto basta per diventare primo cittadino già da stasera. Ma va tuttavia considerato l'apporto delle tre liste civiche che appoggiano Rutelli e che potrebbero mettere al sicuro il suo terzo mandato alla guida della Capitale. Al sicuro, forse, ma con un equilibrio all'interno della coalizione completamente stravolto. Il «flop» della Sinistra l'Arcobaleno, che a Roma al Senato si è fermata a circa il 3,6 per cento da una parte, e la sorpresa dell'Italia dei Valori che, sempre al Senato, nella Capitale ha raggiunto quasi il 5 per cento. Una situazione che, considerando anche il dato che uscirà per la numerosa componente civica a sostengo di Rutelli, sposterebbe decisamente la futura giunta capitolina al centro. Ma il voto alle comunali è diverso. E quello che a livello nazionale risulta un «flop» può essere invece una rivelazione alle amministrative. Questo vale per il centrosinistra così come per il centrodestra. Qui, La Destra di Storace, che pure puntava moltissimo sul voto capitolino, si è fermato (sempre al Senato) al 3,14 per cento ma potrebbe aver raddoppiato il consenso alle comunali. Un'ipotesi che, in caso di ballottaggio, potrebbe far sperare in una inattesa conquista del Campidoglio da parte di Alemanno. La partita, insomma, è tutta aperta. E un po' come lo spoglio del Senato che ancora in tarda notte non aveva dato la maggioranza né allo schieramento guidato da Berlusconi né a quello guidato da Veltroni, anche per il Comune si dovrà attendere fino all'ultima scheda per chiamare o meno i romani a votare nuovamente il 27 e il 28 aprile.

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