Il Pd contro Matrix

Cronometro alla mano, lo staff del leader del Pd ha calcolato che «l'intervento di Walter Veltroni sia stato interrotto da una pubblicità di 4 minuti con 10 prodotti e quella di Berlusconi da una pubblicità di un solo minuto e mezzo con 5 prodotti». Il responsabile comunicazioni del Pd Ermete Realacci, insinua il sospetto che dietro ci sia l'ennesima macchinazione della tv del Cavaliere e definisce quantomeno «strano» questa «disparità di trattamento». «Nessuna responsabilità per la redazione ma - osserva il responsabile comunicazioni del Pd Ermete Realacci - è decisamente strano che ieri sera l'intervento di Walter Veltroni sia stato interrotto da una pubblicità di 4 minuti con 10 prodotti e quella di Berlusconi da una pubblicità di un solo minuto e mezzo con 5 prodotti». «Anche da questo si vede l'attenzione e il rispetto delle regole» commenta Realacci. Ma l'azione del Pd non si ferma alle semplici polemiche. Il capogruppo del Partito democratico in commissione di Vigilanza, Fabrizio Morri, ha annunciato che presenterà un esposto all'Agcom affinchè l'Autorità medesima verifichi se, nella trasmissione Matrix, «ci siano state violazioni dell'obbligo di parità di trattamento e del rispetto della legge sulla par condicio, considerato che nel corso delle interviste ai due ospiti si è verificata un'interruzione pubblicitaria di circa quattro minuti durante lo spazio riservato a Veltroni e di circa un minuto e mezzo durante lo spazio riservato a Berlusconi». Morri parla di un vero e proprio danno. «Non sfugge a nessuno - afferma risoluto il capogruppo del Pd in commissione di vigilanza - che questo evento ha comportato sicuramente un danno per Veltroni e un vantaggio per Berlusconi in relazione agli ascolti». Il leader del Pd non è nuovo a polemiche contro le interruzioni della pubblicità specie nei film. Quando Berlusconi esordì con le televisioni commerciali inondando di pubblicità le case degli italiani Veltroni facendosi interprete del malcontento dei registi cinematografici, si era messo ala testa dell'ondata di polemiche contro le interruzioni pubblicitarie dei film. «Non si spezza così una storia, non si interrompe così un'emozione» era diventato lo slogan del mondo della cinematografia che dalle grandi sale, attraverso le reti Mediaset, era stato dirottato sul piccolo schermo ma dovendo pagare il pegno di vedersi interrotta «la storia» con gli spot. Contro la vivisezione dellepellicole si erano mobilitati illustri registi a cominciare da Federico Fellini. E Veltroni si era fatto interprete di questo malessere. Questa sensibilità probabilmente pensa di applicarla anche alle trasmissioni di approfondimento come Matrix se ha affidato al suo staff il compito di cronometrare le interruzioni. Ma nel caso dei film si interrompeva un'emozione...