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«Francesco porta jella Vinceremo lo stesso»

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Maurizio Gasparri corre ancora da una piazzetta all'altra alla ricorsa dell'ultimo voto. «Sto andando a Sora, devo fare una manifestazione con Ciarrapico», dice l'ex ministro e candidato al Senato per il Pdl. Onorevole, nel Lazio si deciderà tutto. Come finirà la battaglia in questa regione? «Sono ottimista». E come fa ad esserlo? «Per tanti motivi. L'aria che tira, il clima positivo, il fatto che via via che siamo andati avanti nella campagna elettorale i romani, i laziali hanno capito che il voto al Pdl è un voto per il governo. Il resto è tutto disperso». Senta, negli ultimi giorni il Pd ha attaccato duramente soprattutto per l'alleanza con Bossi. Il Pdl è nordista? «Ma per piacere. Rutelli dovrebbe guardare ai banditi suoi alleati. Pur di vincere ha stretto un'alleanza con l'estrema sinistra, quella del fuorilegge D'Erme sostituito ora da questro Tarzan che predica l'illegalità sulla casa. E poi guardi, c'è una bella differenza». Tra cosa? «Tra fucili e fucili. Quelli di Bossi ormai sanno tutti che sono puramente metaforici. Quelli dei centro sociali finanziati da Rutelli e Veltroni». E che c'entrano con i fucili? «C'entrano. Penso a quelli della zona tiburtino, quelli frequentati da Francesca Saraceni appena condannata a 21 anni per le Brigate Rosse. Ecco, voglio dire questo: Bossi usa toni easagerati, gli amici della sinistra non scherzano». Non c'è una responsabilità diretta di Veltroni e di Rutelli. «C'è una responsabilità politica. D'Erme era anche assessore di Veltroni. Li accuso per le loro alleanze. Non l'avrei fatto, ma visto che ci rinfacciano Bossi...». Totti ha scelto, vota Rutelli e Veltroni. Lei è anche romanista... «Francesco ci farà guardagnare voti». Addirittura? «Sicuramente. Perché ha detto di votare per un laziale come Rutelli. E dunque nessun romanista lo seguirà. E poi ha detto di votare per uno juventino come Veltroni. E quindi neanche i laziali potrebbero seguirlo. E poi Totti porta jella». Come? Porta jella il Capitano? «Non c'è dubbio. Porta jella. Ha fatto l'invito per Veltroni e s'è fatto male. Ha fatto l'appello per Rutelli e siamo stati eliminati dalla Champions League. Sinceramente pensi a rimettersi a posto, a fare gol». Anche nel 2001 fece una manifestazione a suo favore, o no? «No, si sbaglia di grosso. Era una manifestazione di beneficenza organizzata da un consigliere comunale allora di An. Ero ospite, tanto è vero che dopo abbiamo vinto le elezioni e sono anche diventato ministro. Per questo le dico che porta jella». In una regione così in bilico però può essere determinante il suo endorsement? «Sì, sono ancora più sicuro che vinciamo». La vostra campagna elettorale è stata più contro gli alleati o più contro il Pd? «Contro tutt'e due. Non abbiamo fatto distinzione». Quanto influirà Storace nel Lazio? «Poco, quasi nulla». Non esageri, indubbiamente vi ha dato fastidio. «Meno di quanto s'immagina. E lo si vede dal fatto che è nervoso. Non farà un senatore e manco un deputato». Ricordi che i sondaggi non si possono citare. «Non si possono citare ma tutti li conoscono. Anche lui li conosce». Forza Italia ribadisce che dopo il voto andrà recuperato. Lei non sembra molto d'accordo? «Recuperato? Sì, col carro attrezzi. Li recuperiamo con il satellite. Sentiremo prima le urla della Santanchè e poi vedremo Storace per la sua mole fisica». Con l'Udc vi dividerete il voto cattolico? «Senta, anche in queste ore ho parlato con alte gerarchie della Chiesa. Ormai è chiaro a tutti che anzitutto è meglio far vincere il Pdl. Altre soluzioni finirebbero solo per agevolare la sinistra. Gli elettori fanno lo stesso ragionamento».

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