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Rifiuti, la Corte europea boccia l'Italia

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I giudici del Lussemburgo hanno accolto il ricorso avanzato dalla Commissione Ue nel luglio del 2006 contestando a Roma la mancata conformità delle norme del 2003 nei confronti della direttiva. Il rilievo è che a seguito della trasposizione tardiva della direttiva il trattamento applicato, nell'ordinamento italiano, alle discariche autorizzate tra il 16 luglio 2001 e il 27 marzo 2003 è stato quello riservato alle discariche preesistenti e non quello, più rigoroso, previsto per le discariche nuove. Una decisione che scatena subito la polemica politica. «Si tratta di errori ereditati e già sanati da una norma - spiega il ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio -. Anche in questo caso abbiamo operato per ridurre le violazioni delle norme comunitarie ereditate dal precedente Governo». «La condanna della Corte europea di Giustizia sui rifiuti certifica la responsabilità del governo Berlusconi e dell'ex ministro dell'Ambiente Matteoli» rincara il capogruppo dei Verdi alla Camera Angelo Bonelli. Pronta la replica del presidente dei senatori di An e capolista del Pdl al Senato in Toscana: «Bonelli chieda conto a Prodi per la condanna».

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