Walter «il buono» attacca Berlusconi

È successo durante la trasmissione televisiva Omnibus, in onda su La7 quando Veltroni ha alzato i toni sommessi della sua campagna: «Il modo di fare campagna elettorale di Berlusconi è assolutamente incivile». Con questo attacco frontale al suo avversario, nominato esplicitamente nel corso della trasmissione televisiva Omnibus, il leader del Pd ha accreditato di fatto le voci che circolavano, riguardo a una maggiore richiesta, da parte dello stato maggiore del Pd, di un incremento di incisività nelle ultime uscite pubbliche prima del voto del 13 e 14 aprile. E che la giornata preludesse a un salto di qualità nella dialettica dell'ex-sindaco di Roma, lo si era capito fin dall'inizio, con l'intervista in cui il leader di «Sa» Fausto Bertinotti non gli ha dato alcuna chance di vittoria. «Veltroni sicuramente perderà le elezioni - aveva affermato il presidente della Camera - perchè con questa sua linea non entra nel profondo della società, ci riesce meglio il centrodestra. Ha un'immagine molto forte - aveva proseguito - ma resta in superficie, non fa sognare e quindi non entra in contatto, per esempio, con la classe operaia». L'affondo di Bertinotti ha innescato un botta e risposta ad alta tensione, che si è protratto praticamente per tutta la giornata. La replica dell'ex-sindaco di Roma è arrivata a stretto giro di posta: «Le frasi di Bertinotti - ha detto Veltroni - non sono una novità, ha fatto cadere il governo Prodi nel '98, anche questa volta ha segato l'albero del governo dal primo giorno di legislatura». Sulla classe operaia, Veltroni ha affermato: «Poi vedremo alla fine tra noi e la Sinistra arcobaleno chi sarà stato capace di creare più collegamenti con l'Italia del lavoro, anche con il lavoro operaio. Qualche mese fa cinque milioni di persone hanno votato il referendum sul pacchetto welfare e Rifondazione comunista aveva una posizione diversa...». Controreplica, nel pomeriggio, da Bertinotti, che smentisce la versione veltroniana sulla caduta del governo Prodi: «Questo è sbagliato e gravemente ingeneroso - ha detto il candidato premier della Sinistra Arcobaleno a margine di un comizio a Bergamo -. Noi abbiamo trangugiato bocconi amari in attesa di un secondo tempo che non è mai arrivato, battendoci contro le leggi che causano il precariato. Mentre ci sono ministri che oggi sono nel Pd che hanno impedito al governo di fare quello che avrebbe dovuto». Fin qui il botta e risposta. Nella sua intervista a Omnibus, Veltroni ha anche smentito, attribuendola a una montatura giornalistica, l'interpretazione prevalente di un'intervista data al «Corriere» dal suo braccio destro Goffredo Bettini. Secondo la lettura più in voga, la quota del 35 per cento rappresenta la soglia sotto la quale la dirigenza del neonato Pd riterrebbe il risultato elettorale un insuccesso. «La nostra asticella è vincere le elezioni», ha detto l'ex-vicepremier, aggiungendo che «la soglia del 35 per cento è un'operazione di fantasia». Interpellato poi sulla questione del possibile duello televisivo con Berlusconi, nel contesto del «mega-duello» di Porta a porta del prossimo 11 aprile, Veltroni ha affermato: «Io più che dichiarare la mia disponibilità a farlo ovunque non possono fare». E, ancora sul duello: «non si può dire che la legge lo impedisce perchè non è vero». Toni duri, dal segretario del Partito democratico, anche contro la Lega Nord: «Oltre che i giuramenti a Pontida mi piacerebbe giurasse anche sulla Costituzione e sulla bandiera d'Italia». Quanto alle proposte programmatiche, Veltroni ha lanciato in mattinata dal quartiere romano della Garbatella l'idea dell'assicurazione gratuita per le casalinghe: «La nostra proposta - ha detto - è di modificare la legge in vigore, in modo da rendere automatica e gratuita l'assicurazione per le casalinghe contro gli infortuni domestici. Nonostante il premio da pagare sia così basso sono poco più di due milioni, su un totale di oltre 8, le casalinghe assicurate. Il costo effettivo della misura - ha aggiunto - si aggira sui 4-5 milioni di euro l'anno. Il risarcimento viene concesso se l'invalidità permanente è pari o superiore al 27 per cento».