Laura Della Pasqua [email protected] «Con queste ...
Berlusconi lancia un appello al presidente della Repubblica Napolitano «perchè intervenga immediatamente a difesa della credibilità delle istituzioni democratiche e del diritto degli italiani a un regolare svolgimento delle elezioni». Il Cavaliere spiega che «le schede elettorali così come sono state predisposte dal ministero dell'Interno, inducono più facilmente all'errore». Il problema è che nelle schede «c'è una disposizione dei simboli confusa e che confonde» sicchè «le forze politiche che si presentano alleate rischiano di vedere i loro voti resi nulli». Il rischio, afferma Berlusconi «è di esporre le prossime elezioni al rischio di innumerevoli contestazioni nelle oltre sessantamila sezioni elettorali». In serata spiega di essersi rivolto al Capo dello Stato perchè «non riuscivamo a trovare ascolto dal ministro dell'Interno». Nella stessa nota Berlusconi fa presente a Napolitano di «nonostante le numerose sollecitazioni rivolte al governo nulla ancora è stato fatto». Il leader del Pdl indica come è possibile che si possa far confusione. «Quando ho visto le schede elettorali mi sono spaventato. Non si capiscono gli apparentamenti, c'è una striscia indistinta di simboli. Immagino una persona anziana nell'angustia della cabina, e con la paura di sbagliare, come possa essere facilmente indotta in errore». Secondo Berlusconi una soluzione ci sarebbe. «C'è tempo per ristampare tutte le schede elettorali con il sistema antico dei capolinea, cioè partendo dalla sinistra della scheda, e mettendo insieme Pd e Di Pietro, noi con la Lega e Mpa, in una maniera assolutamente più leggibile». E suggerisce di intervenire con «un nuovo decreto legge». Fini interviene dicendo che già nell'incontro da Vespa a «Porta a Porta», Franceschini gli aveva espresso le stesse perplessità sulla disposizione dei simboli. La questione dei simboli resta però sullo sfondo del comizio a piazza del Pantheon organizzata dai giovani di Forza Italia e di An. La coreografia è curata nei particolari: due megaschermi, palloncini tricolore e con il simbolo del Pdl, bandiere, gadget di ogni tipo, libri contro la sinistra e i due inni che risuonano in modo ripetitivo. C'è anche una band che ripropone vecchi motivi da discoteca per intrattenere in attesa del Cavaliere. Berlusconi si mostra in gran forma («è qui la festa?» esordisce), sciorina una battuta dietro l'altra e spara a raffica contro Veltroni ma anche contro l'ex alleato Casini che chiama semplicemente «Pierfurbi»; «quel bel ragazzo che potrebbe ancora suscitare qualche simpatia tra le ragazze che però ora devono votare per il Pdl altrimenti favoriscono Veltroni». Torna infatti sul tema del voto utile ma anche sul nodo degli indecisi «che vanno convinti ricordando che la sinistra è ancora marxista nel dna». Berlusconi insiste sulla difficile situazione del Paese: «La mia condanna è definitiva devo fare il presidente del COnsiglio». Poi attacca a testa bassa il Pd e Veltroni «che ha un messo in scena una fiction mostrandosi come il nuovo per far dimenticare il passato e ha unito radicali e cattolici integralisti, baciapile e mangiapreti». Ironizza su Pecoraro Scanio che «ora con i giudici addosso comincia a essere perfino simpatico» e attacca Di Pietro «campione delle galere e delle manette». E mentre parla un elicottero sorvola la piazza, soffocando il comizio e Berlusconi: «ecco hanno paura, vedete?».