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E Prodi ora cerca la strada bipartisan per contenere il caro prezzi

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L'esecutivo, ha spiegato il ministro per l'Attuazione del programma Giulio Santagata, segue «con qualche preoccupazione l'andamento dei prezzi. L'idea sarebbe quella di verificare la praticabilità di sterilizzare la quota fiscale di alcune tariffe in particolare di quelle energetiche sulla falsariga di quello fatto per i carburanti». «La decisione - ha spiegato meglio il ministro - è quella di elaborare una serie di possibilità e strumenti e di proporre all'opposizione questo pacchetto di iniziative e valutare insieme all'opposizione la possibilità di varare un decreto». Un colpo che per l'opposizione ha un sapore elettorale. Per questo la Pdl ha per il momento respinto al mittente l'ipotesi di un decreto «bipartisan». «In questo paese ormai manca il senso della misura - ha accusato Sandro Bondi (Fi) durante il suo giro elettorale a Santa Croce sull'Arno - non si rendono conto che queste proposte fatte ad una settimana dal voto suonano come una presa in giro». Condivide il principio di intervenire sul carovita, ma «non si fida» del governo il capogruppo della Lega Nord al Senato Roberto Castelli. Proprio sabato scorso l'Autorita' per Energia aveva comunicato che le tariffe per luce e gas saliranno ad aprile di oltre il 4% per effetto del caro-petrolio. «L'attivita' di controllo dei prezzi va fatta sempre, ma se l'avessimo condotta prima forse avremmo avuto meno problemi» ha fatto notare il Garante nazionale per la sorveglianza dei prezzi, Antonio Lirosi, a Firenze per aprire il Tavolo di analisi. «Il problema che abbiamo oggi - ha proseguito Lirosi - è che siamo di fronte a un'inflazione prevalentemente importata. Il petrolio è aumentato del 100% in un anno, il grano del 120%, e anche il riso è aumentato di cinque volte».

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