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Alta tensione con il Colle Ma è una falsa polemica

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E tra questi c'è, ha spiegato il Cavaliere, il fatto che «non può approvare nulla che non debba passare sotto le forche caudine di un capo dello Stato che sta dall'altra parte». «Mi ricordo il rapporto con Ciampi — ha proseguito — i decreti legge, le guerre che si facevano per far passare un decreto legge perché si discuteva, non c'era nulla che sembrasse necessario e urgente». Pochi minuti, il tempo per le agenzie di mettere in rete la dichiarazione di Berlusconi, e dal Quirinale arriva una precisazione. Dura quanto basta per ribadire le prerogative costituzionali del Capo dello Stato: «La Presidenza della Repubblica, chiunque ne fosse il titolare, ha sempre esercitato una funzione di garanzia nell'ambito delle competenze attribuitele dalla Costituzione senza mai sottoporre a interferenze improprie le decisioni di alcun governo, e considera grave che le si possano attribuire pregiudizi ostili nei confronti di qualsiasi parte politica». Una precisazione che coglie di sorpresa Silvio Berlusconi. Appena finito il forum al Cavaliere viene portata la precisazione del Quirinale. E il leader del Pdl resta sorpreso della nota. «C'è una frase che potrebbe dare luogo ad interpretazioni — ha replicato — Io mi riferivo al fatto che in cinque anni di governo abbiamo avuto un rapporto dialettico con il Capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi. Non c'entra niente Napolitano, con cui ho un ottimo rapporto e a cui porto affetto e stima che so essere condivise». In serata, poi la telefonata con il Quirinale, «per chiarire ancora meglio — ha spiegato Paolo Bonaiuti — il senso del suo intervento». Nonostante le precisazioni, però, la polemica era ormai innescata. Per Dario Franceschini «non si può affidare il Paese a un uomo che passa le giornate a dire cose e a smentirsi un minuto dopo, ad attaccare tutto e tutti, a cominciare dal presidente Napolitano e dal presidente Ciampi», mentre Anna Finocchiaro ha sostenuto che «scherzare con le istituzioni, come fa Berlusconi, non è accettabile». A soccorso di Berlusconi è arrivato il leghista Roberto Calderoli, che giura sull'intenzione del leader Pdl di criticare Ciampi ma non Napolitano che, rispetto a Scalfaro e Ciampi, «ha dimostrato di essere di un'altra pasta».

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