Angeletti (Uil): «Accordo impossibile
Serve una svolta vera»
«Maa queste condizioni l'accordo non si farà né ora né mai», tuona il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti. E allora che andate a fare all'incontro di lunedì con i francesi? «Il nostro mestiere è quello dei sindacalisti e ci impone di trattare anche quando non si intravedono spiragli per un'intesa» Come giudica la nuova proposta di Air France-Klm? «Ma quale nuova proposta, il piano dei francesi è praticamente lo stesso, non ci sono passi avanti. In questo modo Spinetta perde di credibilità ai nostri occhi. Le assicuro, la trattativa è davvero in salita». Quindi se non arrivano aperture significative salta tutto? «Credo che ne avremo ancora per settimane». Ma come, dietro l'angolo c'è il rischio di fallimento della compagnia, come può pensare di trascinare ancora a lungo questa situazione? «Parliamoci chiaro: il fallimento è al momento solo una minaccia per cercare di portare a termine la vendita di Alitalia al più presto possibile». Quindi secondo lei non è vero che Alitalia ha le casse vuote? «Che la situazione della compagnia non sia solida è sotto gli occhi di tutti, ma non sarà certo il protrarsi della trattativa che porterà l'azienda al fallimento». Ma in molti pensano già al commissariamento ricorrendo alla legge Marzano, cioè quella per il salvataggio delle grandi imprese in crisi. È un'ipotesi concreta? «Portare i libri in tribunale non è certo un successo sia per l'azienda sia per i lavoratori. Io credo che sia meglio trovare un acquirente». A dire il vero un compratore c'è. Cosa non vi piace del piano di Air France? «Non vediamo prospettive di rilancio. Il piano di Air France riduce troppo la flotta e quindi il fatturato. Se si vuole rilanciare un'azienda bisogna pensare a come renderla redditizia. E per fare ciò un'impresa di trasporto deve cercare di aumentare il numero dei propri passeggeri. Il progetto di Spinetta, invece, va nella direzione sbagliata. Va bene eliminare le rotte in perdita, ma non si può pensare di tagliare fino a raggiungere il pareggio dei conti. Così non c'è futuro». Insomma troppi tagli alla flotta e troppi esuberi? «È impensabile ridurre la flotta di Alitalia di 37 aerei su 174. La questione degli esuberi rientra nella stessa logica». Cioè? «Gli aerei non volano da soli, hanno bisogno di personale, quindi ritengo che gli esuberi debbano essere la metà dei 2.100 indicati da Spinetta. Sono d'accordo con la riduzione dei costi e il recupero di efficienza, ma bisogna mantenere le risorse necessarie per produrre fatturato». Quale futuro per Malpensa? «Non possiamo accettare che da un giorno all'altro Alitalia ritiri i suoi voli intercontinentali dallo scalo lombardo. È necessaria una moratoria per avere il tempo di trovare accordi con altre compagnie che operino su quelle rotte». Berlusconi ha annunciato l'intervento di una cordata italiana. Secondo lei sono solo promesse elettorali o c'è già qualcosa di concreto? «Non saprei dire se c'è la cordata, ma se ci fosse sarebbe un grande vantaggio per tutti» Perché? «Il governo Prodi ha commesso un errore enorme concedendo la possibilità ai francesi di trattare in esclusiva la vendita di Alitalia. Air France è stata messa in una condizione di vantaggio pazzesco». Un errore da dilettanti? «Mettiamola così: se qualcuno vuole vendere un'automobile e tratta solo con una persona, di certo riceverà un'unica offerta e a un prezzo stracciato. Questa, se lo lasci dire da chi se ne intende, è una trattativa da dilettanti».