Air France scopre le carte, meno esuberi nel piano ma i sindacati non si fidano

Il documento, che contiene una proposta di accordo quadro che il gruppo franco-olandese invierà alle nove sigle che rappresentano i lavoratori di Alitalia come base per rilanciare il confronto, era stato annunciato inizialmente per oggi, ma poi era stata prospettata la possibilità che potesse essere anticipato a ieri. Ma, a quanto si è appreso, nel pomeriggio di ieri era ancora in fase di elaborazione. In mattinata, a Parigi, si è riunito il consiglio di amministrazione di Air France-Klm ma sui contenuti è stato mantenuto il massimo riserbo. I sindacati sono stati convocati per lunedì, mentre oggi si terrà il consiglio di amministrazione di Alitalia. All'ordine del giorno del board lo slittamento dei termini della trattativa con sindacati e Air France inizialmente fissata al 31 marzo. I consiglieri esamineranno anche la posizione finanziaria netta al 29 febbraio. La proposta dei francesi dovrebbe appunto ammorbidire il piano di Parigi su alcuni temi caldi per i sindacati. Sul fronte degli esuberi per i piloti, la proposta dovrebbe prevedere l'offerta di trasferire ad Air France 60 piloti l'anno nel triennio 2008-2010, riducendo così il numero complessivo degli esuberi (2.100). Quanto alle attività di Az Servizi, solo parzialmente comprese nel perimetro dell'offerta di acquisizione di Air France-Klm, Spinetta ha fatto ai sindacati la proposta «di considerare insieme se non sarebbe più logico, per quanto riguarda l'hub di Roma Fiumicino, la reinternalizzazione di tutte le attività di handling». Una soluzione per ampliare il numero dei lavoratori e dei servizi compresi nel perimetro dell'offerta di acquisizione. «I piloti sono troppi, e anche gli assistenti di volo sono superiori a quello che sarebbe normale anche con un ridimensionamento della flotta - ha detto ieri il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti - Ci sono molte tratte dove si perde, per cui se si accetta l'idea che bisogna smettere di perdere e non ci sono soldi per finanziatre gli investimenti, è chiaro che mettendo a terra degli aerei, avanzano delle persone, è un fatto aritmetico». Tuttavia, secondo Angeletti, i piloti in esubero «sarebbero circa la metà di quanti affermati da Air France». E su una possibile apertura alla compagnia francese Angeletti risponde: «solo se l'offerta che i francesi ci fanno è ragionevole: noi non chiediamo che l'azienda assuma o mantenga delle persone di cui non ha bisogno, ma vogliamo che non si metta in moto una strategia per una lenta liquidazione di Alitalia». «Bisogna pensare anche al fatto che nei prossimi anni una compagnia aerea fortemente ridimensionata, possa ancora avere una ragione economica di esistere. Si può evitare il rischio - conclude Angeletti - facendo un accordo che impegni Air France a mantenere rotte, tratte, numero di aerei e ovviamente personale».