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Walter fa saltare Porta a Porta

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Veltroni

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Ma è un combattimento destinato a restare sulla carta, perché l'«arbitro» chiamato par condicio non permetterà che salgano sul ring televisivo. I giorni passano e la possibilità di un faccia a faccia fra Veltroni e Berlusconi appare sempre più remota. Ieri perfino una partecipazione «supplementare», e singola, dei due principali candidati premier a «Porta a Porta», è sfumata a causa del rifiuto di Walter e della conseguente applicazione della legge sulle condizioni di parità nella campagna elettorale. Se il confronto diretto non si può fare, ha fatto sapere il segretario del Pd, allora non vengo. E, in base alle regole, il niet di Walter ha determinato la cancellazione anche della puntata con il Cavaliere in programma per oggi. La redazione diretta da Bruno Vespa ha spiegato come sono andate le cose. Lo staff di Veltroni avrebbe chiesto di poter partecipare a una puntata della trasmissione nell'ultima settimana prima del voto, per poi ritirare la disponibilità del leader del Pd. «Nei giorni precedenti la settimana Santa, il portavoce del Pd Piero Martino - dicono alla Rai - ha contattato la nostra Antonella Martinelli per manifestare la disponibilità di Veltroni a una trasmissione che precedesse quella già fissata per l'ultima settimana prima delle elezioni. Il diverso peso di partiti e coalizioni prevedeva un confronto con altro interlocutore per Bertinotti e Casini e una presenza singola di Berlusconi e Veltroni». Poi, ottenuta la disponibilità di tre candidati, Veltroni ha fatto sapere «che i suoi impegni non gli avrebbero consentito di partecipare in nessuna data possibile, né in questa, né nella prossima settimana. A un rinnovato invito di questo pomeriggio a Veltroni - continua la nota - il portavoce del Pd ha risposto che la settimana prossima il segretario avrebbe annullato i suoi impegni in Sardegna soltanto per un faccia a faccia con Berlusconi. Com'è ovvio, siamo pronti ad ospitarlo fin dall'inizio della campagna elettorale, ma ovviamente non possiamo imporlo a chi si richiama alle decisioni della Vigilanza». Diversa la versione del Pd: «Abbiamo dato la disponibilità di Veltroni per la trasmissione del 9 aprile - precisa Piero Martino - Abbiamo poi valutato insieme alla redazione la possibilità di offrire un'ulteriore disponibilità di Veltroni compatibilmente agli impegni già fissati per il tour nelle 11 province italiane. Abbiamo comunicato tempestivamente, in quei giorni - riferisce ancora il capoufficio stampa del Pd - che il nostro segretario non sarebbe potuto essere presente per gli impegni citati se non alla puntata già concordata del 9 aprile alla quale seguirà il 10 una puntata con Berlusconi. In quegli stessi giorni però la redazione ci ha comunicato che avrebbero in ogni caso invitato a un'altra puntata il leader del Pdl, per il 27 marzo». Insomma, alla luce di quanto accaduto il confronto appare improbabile. Eppure, a parole, ambedue i leader dei maggiori schieramenti in campo sembrano disposti a darsele, metaforicamente, di santa ragione. «Io sono in grado di stracciare qualunque avversario, perchè io nella mia vita ho fatto tutto ciò che gli altri non hanno fatto. Io sono un uomo di fatti gli altri sono uomini di parole. I fatti vincono sulle parole», sottolinea il Cavaliere. «Vorrei fare il dibattito tv come succede in tutte le democrazie occidentali. Sono pronto a farlo dove, quando e come vuole lui. Vuole farlo sulle sue reti? - attacca l'ex sindaco di Roma - Vado lì, ma non scappi, perchè il confronto è il sale della democrazia e i cittadini devono poter decidere». L'impressione, però, è che il primo, sulla carta già in vantaggio, non abbia alcun interesse a un duello tv con l'avversario. E quest'ultimo, sapiente giocoliere mediatico, pur di oscurare Berlusca è disposto anche a rinunciare a una seduta nella «terza Camera» di Vespa.

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