Noto: «Così ottiene visibilità, ma i voti sono un'altra cosa»
Quella che potrebbe addirittura decidere il vincitore delle elezioni di aprile. Un po' come accadde nel 2006 quando Silvio Berlusconi, annunciando il taglio dell'Ici, completò un'insperata rimonta. Veltroni sicuramente ci spera. Di certo, spiega Noto, «in questa campagna piatta annunci come questo servono, perché aiutano una mobilitazione elettorale. E siccome l'elettorato più demotivato è quello del centrosinistra, favoriscono soprattutto quello schieramento». Insomma il candidato premier del Pd ha colto nel segno anche se il direttore di Ipr marketing lo invita ad una certa cautela. «È evidente che, se nessuno parla, basta dire una cosa per attirare l'attenzione - continua -. In una situazione di questo tipo un annuncio, anche se atteso, può avere successo. Colpisce però la difficoltà del Pd ad individuare tematiche che non siano già state usate dal centrodestra. Ed è chiaro che il valore di un progetto per il futuro, se è già stato utilizzato dalla contropare, cala. In ogni caso, con questa uscita, Veltroni ha guadagnato visibilità». Che si tradurrà in voti per il Pd? «Ad uno stimolo non c'è mai una risposta immediata. La formazione del consenso è un fenomeno complesso, un mix tra l'argomento trattato, il modo di comunicarlo, il beneficio che gli elettori percepiscono per sé, la fiducia nello schieramento che lo propone. Oggi un annuncio può generare consenso ma non è detto che, automaticamente, questa condivisione si traduca in voti per il Pd». In sintesi, Veltroni ha colto nel segno, ma la rimonta è tutta da dimostrare. Certo ci sono sempre gli indecisi. Anche perché, riprende Noto, «pure quelli che dichiarano di aver già deciso per chi votare, non hanno deciso al 100%. Noi li chiamiamo abbastanza decisi ed è chiaro che un messaggio forte potrebbe spostare consensi. Discorso analogo vale ovviamente per quel 10-15% che deciderà solamente nell'ultima settimane e per quel 3-4% che deciderà addirittura in cambina elettorale». Avete già delle rilevazioni dopo la promessa veltroniana? «Il nostro sistema tempo reale ci permette di evidenziare un apprezzamento trasversale molto alto. Quando si parla delle tasche degli italiani non c'è partito che tenga. Veltroni ha individuato un tema classico ed è entrato nelle corde degli elettori. Ma non ci sono elementi per dire che tutto questo si tradurrà in voti». In ogni caso, se Pd e Pdl vogliono fare breccia nel cuore dell'elettorato devono insistere sui temi economici? «Assolutamente. Anche perché la sicurezza, che fino a pochi giorni fa era al primo posto, oggi è slittata al terzo, quarto posto. L'interesse per ciò che accade nelle tasche degli italiani è molto forte».