Si fa rovente la polemica sul confronto televisvo tra ...
E facendo perno su questa divergenza gli avversari di Silvio partono all'attacco. «Sul confronto televisivo tra Veltroni e Berlusconi è giunto il momento di sciogliere il nodo: o i consiglieri del leader della Pdl sono disponibili all'incontro televisivo, oppure è bene che dicano il perché ostentano questo gran rifiuto - sostiene il vicepresidente della Commissione di Vigilanza Giorgio Merlo, del Pd - È inutile girare attorno all'ostacolo, accampando di volta in volta la par condicio, il regolamento della Commissione di Vigilanza o le interpretazioni, ovviamente interessate, del Presidente Landolfi. Come tutti sanno sono un insieme di giustificazioni, anche un pò patetiche, che vengono accampate pur di non accedere al confronto televisivo». Per Marco Beltrandi, deputato radicale e membro della Vigilanza, anche con la par condicio la Rai potrebbe «realizzare confronti tra candidati premier, quattro o cinque alla volta, come prescritto anche dal regolamento approvato in Vigilanza». Rincara la dose il coordinatore del Pd: «Berlusconi dice di volere il faccia a faccia televisivo con Veltroni. I suoi collaboratori dicono l'esatto contrario. A chi dobbiamo credere? Il Cavaliere è imbrigliato dai suoi? Oppure è tutto un gioco delle parti che segnala una vera preoccupazione davanti al confronto? - si chiede Goffredo Bettini - Crediamo che gli italiani abbiano il diritto di pretendere un confronto chiaro sui programmi dei due schieramenti, un faccia a faccia che permetta di valutare le qualità e le personalità dei leader. Sottrarsi a questo confronto è un errore e un danno. Chi sceglie questa strada dovrà renderne conto agli elettori». Gli risponde Francesco Giro, deputato di FI: «Il panico nel quale è caduto Bettini non è un buon motivo per convincerci della necessità di un confronto tv fra Berlusconi e Veltroni. Bettini non è un giudice neutrale. È il guru di Veltroni, il suo primo consigliere politico e teorico del nuovo partito democratico», afferma. Per il responsabile comunicazione dei Democratrici «si sta creando una situazione ridicola e paradossale. Berlusconi finge disponibilità ad un confronto televisivo con Veltroni per poi dare mandato ai suoi collaboratori di affermare che il confronto è impossibile - osserva Ermete Realacci - Si chiede ogni giorno l'abolizione della par condicio, mentre questa viene sistematicamente violata dai tg Mediaset che hanno dedicato a Berlusconi e al Pdl un tempo quasi doppio di quello dato a Walter Veltroni. Capisco l'imbarazzo di un Berlusconi ormai all'ennesima replica - conclude Realacci - ad accettare il confronto, ma i cittadini italiani hanno il diritto di verificare le effettive proposte e qualità di chi si candida a governali. È una questione di elementare democrazia». E, fuori dalla mischia dei due «big», il leader socialista Boselli invita a fare i confronti «tra tutti i candidati e non solo tra Berlusconi e Veltroni, perchè fino a prova del contrario, le elezioni si devono ancora svolgere e non ci sono solo i loro due partiti in campo».