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Governo contro sindacati: «Nessun pre-accordo con AF»

Alitalia

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L'affondo è arrivato da Enrico Micheli, sottosegretario alla presidenza del Consiglio: «Ho conosciuto e trattato personalmente con i grandi segretari della Cisl, Carniti, Marini, D'Antoni, Pezzotta. Ma mai mi era capitato di leggere una dichiarazione tanto singolare come quella dell'attuale, ineffabile segretario, Bonanni che, oggi, ha affermato quanto segue: che Prodi si sarebbe accordato anticipatamente con Air France tenendo tutti all'oscuro della cosa». «Bell'esempio di accordo - ha proseguito — sarebbe quello che ha portato all'attuale situazione di empasse nella trattativa con la compagnia di bandiera francese. Mi pare evidente che la dichiarazione di Bonanni si smentisca da sè senza necessità di altre testimonianze al riguardo». «Sempre Bonanni — ha concluso Enrico Micheli — dichiara che Lufthansa si sarebbe ritirata perché sapeva di una "preferenza a prescindere" del Presidente del Consiglio per Air France. Ebbene, è noto a tutti, addetti ai lavori e giornalisti impegnati a seguire la vicenda, che Lufthansa, nonostante i ripetuti inviti di Prodi a farsi avanti, si è ritirata perché i sindacati tedeschi (parte importantissima del Consiglio di sorveglianza della società) dopo lo scambio di vedute con i sindacati italiani hanno diffidato la compagnia ad occuparsi di Alitalia». Ma il caso Alitalia ha acceso anche l'ennesimo scontro tra ministri, tra il responsabile del Tesoro, Tommaso Padoa Schioppa, che aveva prospettato per la compagnia di bandiera l'ipotesi di fallimento e quello dei Trasporti, Alessandro Bianchi. Quest'ultimo, infatti, ha escluso che Alitalia avrebbe ossigeno solo per qualche settimana («un allarme non giustificato») e ha sottolineato che «è assolutamente indispensabile che Malpensa ritrovi una sua vitalità e un suo ruolo importante, a prescindere dal destino di Alitalia». Durissimo il commento di un altro ministro del governo Prodi, Emma Bonino: «Trovo innanzitutto sconcertante la dichiarazione del ministro dei Trasporti Bianchi, che avrebbe detto che il cash flow di Alitalia basterebbe per tutto l'anno. È sconcertante che lo dica il ministro dei Trasporti, competente sulla materia, perché basta andare sul sito di Alitalia e leggere la posizione finanziaria al 31 gennaio della compagnia. A quella data era a 282 milioni di Euro. A marzo rimangono poco più di 100 milioni». Ma non è solo Emma Bonino a denunciare l'ennesimo scontro all'interno del governo. Il leghista Roberto Calderoli ha chiesto che su questa vicenda entrambi i ministri vengano a riferire in Parlamento. «In un Paese che non sia una Repubblica delle Banane — ha attaccato — non esiste al mondo che due ministri del medesimo governo diano versioni completamente opposte sulla liquidità della compagnia di bandiera. Vengano entrambi a riferire, con conti alla mano, al Parlamento, e lo facciano subito perché è evidente che uno dei due mente: a questo punto vogliano sapere come stanno le cose realmente».

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