In Italia solo la Lombardia presenta un saldo ...
A Benevento ci sono più pensioni che occupati. «Per equilibrare i conti - rileva in una nota il segretario della Cgia di Mestre, Giuselle Bortolussi - bisogna combattere il lavoro nero e l'assistenzialismo presente nel Sud». Fatto 100 la spesa pensionistica nazionale solo il 77,5% è «coperta» dai contributi versati dai lavoratori (siano essi dipendenti o autonomi). Infatti, a fronte degli oltre 238 miliardi di euro di spesa, il gettito contributivo è pari a 184,6 miliardi. In pratica il deficit, nel 2005, è stato di quasi 53,5 miliardi di euro. La Cgia ha analizzato la spesa pensionistica e i relativi contributi versati dai lavoratori all'Inps per ciascuna Regione. E proprio l'analisi a livello regionale permette di mettere in evidenza le forti differenze esistenti tra Nord e Sud del Paese. «Il divario esistente tra le regioni del Nord e quelle del Sud sono dovute - commenta Bortolussi - principalmente a due fattori. Il primo è da ricercare nello scarso flusso contributivo presente al Sud, dovuto alla fortissima presenza di lavoro nero. Il secondo, invece, va registrato nell'eccesso delle prestazioni assistenziali presenti nel Mezzogiorno». Così mentre il 75% delle pensioni di anzianità sono concentrate nel Centro-Nord (dove è stata maggiore l'industrializzazione del paese) le prestazioni assistenziali sono prevalentemente concentrate al Sud. «Appare evidente - conclude Bortolussi - che tra le tante proposte avanzate da molti esperti in materia previdenziale bisogna attivarsi per una seria lotta all'evasione contributiva». Se solo la Lombardia ha un saldo previdenziale positivo (+35,8 milioni di euro pari ad un tasso di copertura del 100,1%), il Lazio (96,9%) e il Veneto (94,6%) seguono e occupano gli altri due posti del podio. Subito dietro il Trentino Alto Adige (93,1%) e l'Emilia Romagna (80,9%). Drammatica - rileva la nota - la situazione al Sud. Esclusa la Liguria (penultimo posto con una copertura del 52,6%) gli ultimi posti in classifica sono ad appannaggio delle regioni meridionali. Terzultimo posto di Puglia e Sicilia (entrambe con una copertura del 54,9%) e, fanalino di coda, la Calabria (51,1%). Ma l'analisi della Cgia di Mestre è andata oltre ed ha analizzato anche l'incidenza del numero di pensioni sugli occupati per ogni provincia. Ebbene, ci sono due province che presentano un numero di pensioni erogate superiore al numero di occupati che versano i contributi. Sono Benevento (102,5 pensioni ogni 100 occupati) e Lecce (101,5 ogni 100 lavoratori). A Terni situazione di «parità»: il numero di pensioni è pari al numero di occupati. La più virtuosa è la provincia di Bolzano che registra solo 50,6 pensioni erogate per ogni 100 occupati.