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L'Authority per le Comunicazioni entra a ganba tesa nella ...

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«Dal monitoraggio della prima settimana dell'ultima fase della campagna elettorale, dopo la presentazione delle liste - afferma l'Autorità - particolarmente per quanto riguarda la presenza nei notiziari delle forze politiche, emergono dati di forte squilibrio sia tra le due forze politiche maggiori e il complesso delle altre sia nel rapporto tra queste ultime sia, anche, in una certa misura, tra il Pdl e il Pd a favore del primo». Secondo l'Agcom ci sono oltre due ore e mezza di servizi in più a favore del Pdl nei confronti del Pd nei servizi dei telegiornali della Rai, di Mediaset e del gruppo Telecom Italia Media (La7 e Mtv). Il richiamo dell'Authority è solo il primo atto della procedura per riequilibrare la presenza televisiva dei partiti. Nel caso in cui le emittenti non obbediscano alla richiesta di riequilibrio, scattano le sanzioni, che vanno da una semplice multa fino alla revoca della concessione nei casi più gravi. Berlusconi appare stupito da questi rilievi. «Io non sono andato molto in tv e solo in Italia c' è una legge liberticida come la par condicio. L'Authority guardi alla sostanza delle cose: un partito che viene votato dal 50% degli italiani deve poter esporre il proprio programma ai cittadini perchè ci sia un voto consapevole e deve poterlo fare più di un partito che ha l' 1%». Immediate le reazioni del centrosinistra con Cuillo, vice responsabile Informazione del PD, che parla di «fatto gravissimo» e chiede che «venga immediatamente ripristinata la legalità in tutti i notiziari pubblici e privati». Per Vincenzo Vita, candidato del Pd, l'intervento dell'Authority «dimostra che la par condicio serve eccome, contrariamente a quello dichiarato da Berlusconi». Di qui «l'urgenza di un riequilibrio. Dai dati delle ultime rivelazioni emerge infatti uno squilibrio evidente a favore del Pdl nonchè si ribadisce una sottostima delle forze più piccole. È clamoroso - avverte Vita - il vantaggio mediatico del Pdl, che rischia di ledere una corretta dialettica elettorale». Si è fatto sentire anche il Pdl. Il capogruppo di Forza Italia in commissione di Vigilanza Giorgio Lainati replica al vice presidente della stessa commissione Giorgio Merlo: «Merlo e compagni hanno voluto nel 2000 la legge sulla par condicio per mettere il bavaglio a Berlusconi e al centrodestra». Incalza il portavoce di Berlusconi Paolo Bonaiuti. «Il fariseo Gentiloni torna alla carica. Il ministro, che tanto ha amato la par condicio intesa come bavaglio a Berlusconi, ora cerca spregiudicatamente di adattare la legge alle sue speranze di impossibile rimonta. Se Gentiloni vuole davvero un libero confronto sa quello che deve fare: abolire la par condicio!»

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