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Fini: «Non cancelleremo le leggi fatte da Prodi»

Gianfranco Fini

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 «Bisognaessere realisti — ha spiegato il leader di An intervenendo a un dibattito — fare il pane con la farina di cui si dispone. Se in Italia, come in Francia, ci fosse stata l'elezione diretta, avrei preso in considerazione la possibilità di candidarmi premier. Ma in Italia non funzionano così le cose, si vota per il partito o la coalizione che indica il premier e si presenta in Parlamento. La situazione è diversa». Sferzante invece la risposta alla domanda se sia preoccupato che La Destra di Francesco Storace e Daniela Santanchè possa sottrarre voti ad An: «Non me ne occupo. Gli elettori di destra sono intelligenti quanto gli altri elettori e sanno che la destra non è un simboletto ma vuol dire amore di patria, orgoglio italiano, lavorare per la sicurezza, la legalità e il merito. Se poi qualcuno ha una concezione dell'identità come museo, rispetto ma non condivido». E altrettanto secco il commento sull'Udc: «Le alleanze si fanno prima del voto e non dopo. Quindi se vinceremo le elezioni Casini sarà all'opposizione». E a proposito di elezioni Fini ha chiarito che, in caso di sconfitta del Pdl, lui si dimetterà da qualsiasi incarico. «Chi perde deve sempre avvertire il dovere di rendere conto del proprio operato — ha spiegato — Se perdo, un minuto dopo dirò "ho sbagliato" e mi dimetterò». Aggiungendo però subito dopo di essere comunque assolutamente sicuro che il Pdl vincerà le elezioni di aprile e che al Senato non ci sarà alcun pareggio come continua a ripetere il centrosinistra. Ma, in caso di vittoria, ha sottolineato Fini, il Pdl non cancellerà le leggi fatte dal governo Prodi. «È sbagliato dire: adesso ci siamo noi, aboliamo ciò che hanno fatto. Questo lo ha fatto la sinistra - ha spiegato — Ci sono tante cose che vanno fatte subito. Per prima cosa ridurre il carico fiscale sulle imprese e sulle famiglie. Interventi sulla sicurezza del cittadino e per far sì che la spesa sociale sia finalizzata a garantire una vera solidarietà. Tante volte c'è una spesa sociale che è solo sinonimo di spreco». E sul tema degli sprechi e dei «tagli» Fini è tornato sulla polemica con il segretario del Pd: «A Veltroni non ho detto che sbaglia a fare beneficenza. Ho detto se non trova ipocrita dire che bisogna uniformare le pensioni, tagliare gli stipendi dei politici senza ricordare che da ex parlamentare prende 5.215 euro netti al mese di pensione. Avrebbe dovuto dire la sua situazione. Ciò che mi ha dato fastidio è l'ipocrisia di chi dice che gli stipendi dei parlamentari sono alti e quelli degli operai bassi».

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