Veltroni si converte all'antipolitica e se la prende con politici e giornali
La scure del candidato premier del Pd si abbatte anzitutto sugli stipendi dei parlamentari: «Non possiamo essere il Paese in cui 800mila ragazzi vivono con 800 euro e in cui gli stipendi dei parlamentari sono i più alti d'Europa. È una semplice decisione di messa in sintonia con il Paese». Ma non basta. «Non c'è bisogno di mille parlamentari - continua - perché con la metà si lavora anche meglio». Guai, poi, a dimenticare i quotidiani che usufruiscono dei contributi pubblici: «Sono troppi 31 giornali e organi di partito finanziati dalla mano pubblica, così come sono troppi 51 partiti. Ma questi si ridurranno grazie a noi, e grazie alla nostra decisione di correre da soli». Insomma Veltroni insiste convinto che sia questa la carta da giocare per fare breccia nel cuore degli elettori. Peccato che, mentre il candidato del Pd fa il «moralizzatore», il Pdl continui ad attaccarlo per i 5.216 euro netti al mese percepiti come bay parlamentare pensionato (il candidato del Pd ha dichiarato di averli usati per fare beneficienza ndr). Per Silvio Berlusconi non ci sono dubbi: «Ancora una volta Veltroni parla in un modo e razzola in un altro. Si è presentato come l'uomo nuovo della politica italiana, ma in realtà è un pensionato della politica, che ha ricevuto la pensione da parlamentare dal 2001». Rincara la dose il leghista Roberto Calderoli che ricorda come, «fino a quando è stato sindaco di Roma, quello che ha percepito è stato lo stipendio più alto del Paese tra i sindaci». «E questo non per legge ma per sua scelta - prosegue - visto che la legge fissa in 7898,50 euro mensili lordi l'ammontare massimo dello stipendio per i sindaci per le città oltre i 500mila abitanti, un ammontare massimo poi ridotto con una successiva legge Finanziaria, e che lui stesso avrebbe potuto ulteriormente ridurre, per sua scelta, fino a bilanciare le entrate del suo cumulo vitalizio: e invece, sempre per sua scelta, questa cifra Veltroni l'ha voluta incrementare sfruttando al massimo la legge e portandola fino a 9.762,94 euro lordi mensili, come riportato anche dal Sole24ore». Mentre Maurizio Gasparri attacca: «Veltroni è il re degli scrocconi è un patetico bugiardo che si è pappato da anni 5216 euro al mese di pensione d'oro, cumulata con le ricche prebende da sindaco». Prova a replicare il coordinatore del Pd Goffredo Bettini che se la prende con An e il suo leader Gianfranco Fini che, nel 1999, aveva promesso che avrebbe donato parte delle risorse ottenute con il rimborso delle spese elettorali, alle associazioni di volontariato. «Le critiche - incalza Bettini - non possono venire da un pulpito che dice bugie e non mantiene promesse». Ma Ignazio La Russa non ci sta: «Sarebbe bastato leggere il bilancio di An per scoprire l'enorme entità di risorse destinate dal partito in beneficenza. Negli allegati al bilancio c'è l'elenco dettagliato dei destinatari». E mentre la polemica infuria il Pd presenta un pacchetto di misure che prevede la riduzione: del numero dei parlamentari, dei partiti che hanno diritto al finanziamento pubblico, dei gruppi parlamentari, delle indennità parlamentari ed, infine, la proposta affinché le pensioni di deputati e senatori vengano calcolate passando al sistema contributivo.