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Alitalia, il piano è blindato

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I timori del ministro dell'economia, Tommaso Padoa Schioppa, «non li capisco, noi abbiamo un vero piano di rilancio», sussurra il manager francese a un suo stretto collaboratore prima della conferenza stampa convocata ieri all'Hotel Bernini Bristol a Roma. «Si è vero, l'accordo è a rischio, ma credo in questa operazione» dice Spinetta che durante l'incontro ha messo bene in chiaro alcuni punti discussi con i sindacati. «I margini di trattativa sono inesistenti o piccolissimi», perché «non siamo in presenza di un negoziato classico», ma di fronte a un'azienda «sfinita» che per rilanciarsi «deve ridurre la flotta, concentrarsi su Roma e tornare a fare profitti». Ma per andare avanti «serve l'accordo con i sindacati e con il nuovo governo». Il numero uno della compagnia francese ha precisato le linee guida del piano di salvataggio. Gli esuberi saranno 2.100: di questi 1.600 riguardano Az Fly che in totale conta 9.900 dipendenti; gli altri 500 si riferiscono ai 3.300 dipendenti di Az Servizi (su un totale di 7.400) che rientrano nel perimetro di vendita. Anche se la riduzione del personale potrebbe scendere sotto quota 2.000 unità se si considera che Air France pensa a nuove assunzioni nello scalo di Fiumicino. Spinetta ha anche fatto sapere che su richiesta del presidente di Alitalia, Maurizio Prato «i vincoli contrattuali con Az Servizi saranno rinnovati per 8 anni». Poi arriva una promessa: «Prenderemo l'impegno che tra gli esuberi nessuno verrà lasciato in mezzo a una strada». La flotta sarà ridotta di 37 aerei, passando da 174 a 137 velivoli. Il gruppo franco-olandese è pronto a sottoscrivere un aumento di capitale di un miliardo di euro e a ripianare l'indebitamento che ammonta anch'esso a un miliardo. «Inizialmente avevamo previsto una iniezione di risorse di 750 milioni - ha sottolineato Spinetta - poi la situazione è cambiata, anche se per noi l'esborso rimane lo stesso visto che abbiamo ridotto l'offerta sulle azioni». Come dire: il prezzo dell'offerta di acquisizione di Alitalia (0,099 euro ad azione) è stato inferiore al prezzo della proposta non vincolante a causa del peggioramento dei conti della compagnia degli ultimi tre mesi. E la colpa è del petrolio che «Alitalia paga a prezzo di mercato», visto che «non ha coperture». Per quanto riguarda i cargo, «questa attività perde un terzo del fatturato e mantenerla non è possibile», ha aggiunto Spinetta che comunque propone «una moratoria di due anni per tre aerei» sugli attuali 5 tra l'estate 2008 e il 2010. Poi il manager ha lanciato un nuovo monito ai sindacati: «Perché si possa usufruire della cassa integrazione è necessario che ci sia un accordo maggioritario tra le principali sigle sindacali e la compagnia. La data del 31 marzo per la fine delle trattative ci è stata chiesta dal dottor Prato perché la situazione della compagnia diventa sempre peggiore più passa il tempo». Spinetta non entra nel dibattito politico su Malpensa, ma ribadisce che la compagnia ha perdite troppo alte sullo scalo lombardo «per accettare una moratoria». A proposito del ricorso della Sea per 1,25 miliardi di euro come risarcimento per i danni che ritiene di subire dal ritiro dei voli da parte di Alitalia da Malpensa, la manleva è necessaria perché, ha spiegato Spinetta «non possiamo andare avanti con questa spada di Damocle».

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