Borghese: «Contro l'aborto
ma la 194 non è la priorità»
Usa le sfumature, le mezze frasi, le parole giuste come se fosse in politica da una vita. Lei, la candidata alla missione impossibile. Anzi, corregge: «Missione difficile ma non impossibile». È la capolista nel Lazio per l'Udc al Senato, il che significa che deve portare il suo nuovo partito oltre l'8%: due anni fa si fermò a quota 6,7%. Lei, la principessa, discendente di una delle femiglie romane più note. Lei, folgorata dalla Fede, l'amica del Papa. Lei, la scrittrice, la giornalista. Scende in campo e sceglie Il Tempo per la sua prima intervista da politica. Cominciamo dall'inizio. Come è nata la sua candidatura? «Mi ha chiamato Casini». Direttamente lui? «No, c'è stato un messaggero. Un amico comune che mi ha detto che Pier Ferdinando Casini voleva parlami». E lei ha capito subito? «Be', siamo in tempi di elezioni. Si parlava di candidature. Visto che con Casini e con Azzurra eravamo al semplice "buongiorno e buonasera" ho immaginato che si potesse trattare di quello». Come è andata con Casini? «Qunado mi ha chiamata ero in giro, in treno. Vercelli, Novara. Stavo presentando il mio libro. Ci siamo visti un paio di giorni dopo e lui è stato molto diretto. Senza giri di parole mi ha chiesto di candidarmi». E lei? «Be', ho chiesto tre giorni di tempo. In realtà sono diventati nove». Che cosa ha fatto in quei nove giorni? «Ho consultato la mia famiglia, i miei amici. Ho fatto le solite cose che si fanno quando si deve prendere una decisione. Ho anche pregato». Ha chiesto consigli a qualcuno al di là del Tevere? «No. Non l'ho mai fatto e men che meno l'avrei fatto stavolta». Non ci sarebbe stato nulla di male. «Sono una persona libera. Laica. Che ha fede». Ora è candidata. Ha cominciato la sua campagna elettorale? «Il vero lavoro sarà dopo Pasqua. Per ora ho fatto solo due uscite. La conferenza stampa di presentazione della mia candidatura. Confesso: ero molto emozionata. E oggi (ieri, ndr)». Oggi? «Sì, stamattina (ieri mattina, ndr). Sono andata alla presentazione del campus biomedico e mi sono ritrovata in ascensore con Francesco Rutelli e Gianni Letta». Con Paola Binetti che rapporti ci sono? «Ottimi. Quando è stata alla guida del comitato Scienza & Vita mi ha chiamato alcune volte per portare la mia testimonianza». Tutti i teodem sono stati spostati dal Senato alla Camera, in modo che non possano «nuocere». Che cosa ne pensa? «Che comunque nel prossimo Senato ci sarò io che mi batterò come una leonessa in difesa dei nostri valori. E voglio gettare ponti tra i poli, ci vuole dialogo». Chiederà la revisione della 194? «Sono contro l'aborto. Ma per me non è la prima legge su cui intervenire». E qual è la prima legge? «Penso alla famiglia che deve diventare un soggetto fiscale. Penso alle deduzioni per chi ha figli a carico, penso ad aiuti e sostegni». E che cosa pensa di Giuliano Ferrara? «Lo stimo, condivido la sua battaglia ma non avrei fatto un lista. Rischia solo di alimentare tensione e magari farci avere una legge peggiore dell'attuale». Avrebbe preferito far parte di una coalizione con Casini, Berlusconi e Fini? «L'offerta l'ho ricevuta da Casini». Parla già come una politica navigata... «Resto una persona normale. Mi hanno descritta come la principessa, l'amica del Papa. Sono una donna come tante che va a fare la spesa». Quanto costa un litro di latte? «Compro solo il mezzo litro: 85 centestimi». E un chilo di pane? «Ho un piccolo lusso: quello di Lariano. È caro, costa 1,50».