Pancho Pardi (Idv): «Assurdo, così partecipano solo i ricchi»
Francesco«Pancho» Pardi, uno dei promotori dei «girotondi» e oggi capolista al Senato in Toscana per l'Italia dei Valori, trova ingiusto che per essere inseriti negli elenchi degli aspiranti eletti del Pd sia necessario sborsare decine di migliaia di euro. Lei quanto paga, professore? «Io, per fortuna, sono candidato dell'Idv e non del Pd. Quindi non pago. Le mie risorse economiche sono scarse e il partito lo sa, perciò non mi chiede soldi. Comunque sono di costumi spartani e alle europee spesi circa 30 mila euro. Un record di risparmio, non le pare?« Ma qual è la sua opinione su questo regolamento che impone ai candidati del Pd di aprire il portafogli? «Mi prende un po' a bruciapelo...Ma mi sembra che così possano candidarsi solo le persone più abbienti. È una soluzione che non mi convince. In questo modo è difficile che un neolaureato o un impiegata, anche se intelligentissimi e preparatissimi, possano partecipare. Però, se il Pd ha imposto questa regola, ci sarà anche un meccanismo di copertura a carico del partito...». Non ci risulta, almeno finora. «Se non c'è, allora non è una cosa molto simpatica». Lo sa che l'industriale Massimo Calearo paga 35 mila euro, cioè solo 5000 in più dell'operaio della Thyssen Krupp Antonio Boccuzzi? «Penso che l'operaio non tirerà fuori i trentamila. Se dovrà farlo, immagino che non si candiderà». Perché lei corre con l'Idv? «È una struttura molto aperta che permette l'accesso a persone, come me, non inquadrate nel partito. A pezzi di società che altrimenti non troverebbero ascolto». Perché non in uno dei partiti più piccoli? «È l'unico modo, con questa legge elettorale infame che impedisce il libero esercizio del suffragio universale, per raggiungere il premio di maggioranza e battere il centrodestra». Quale sarà il suo ruolo? «Non è predeterminato. Diciamo che devo riuscire a parlare all'elettorato incerto e non a quello consolidato dell'Idv. A quelli tentati dall'astensionismo, per convincerli che è una scelta inutile». Ci convinca... «Il mio messaggio di base riguarda l'attuazione dei principi costituzionali, per la risoluzione del conflitto di interessi, il riordino del sistema televisivo e la cancellazione delle leggi-vergogna». Il suo chiodo fisso? «L'ineggibilità per chi possiede mezzi d'informazione. Nessun Paese civile avrebbe accettato che alla sua ennesima campagna elettorale Berlusconi non abbia ancora risolto questo nodo». Noi italiani, sì, invece. «Perché siamo ghiozzi!». Ghiozzi...? «Esatto. In toscano dicesi ghiozzo del pesce che sta sempre a bocca aperta. E si fa pescare anche senza esca».